"In questo momento difficile per le sorti dell’azienda agricola di Marinella, ancora una volta rimango esterrefatto dalle dichiarazioni del presidente della giunta regionale Giovanni Toti.
Invece di trovare il modo di unirsi al sindaco di Sarzana Alessio Cavarra che ha lanciato l’ennesimo e ultimo appello e sta lavorando con tutte le sue forze per salvare l’azienda, il governatore va avanti con la sua perenne campagna elettorale, oggi come se fosse lui candidato al parlamento.
Il galateo istituzionale e l’efficacia della politica in questi casi impongono la vicinanza della Regione Liguria all’amministrazione comunale, anziché dichiarazioni rilasciate alla stampa, attacchi sterili di risultati e polemiche che allontanano la soluzione del problema e avvantaggiano di fatto coloro i quali sperano che una soluzione non la si trovi.
Ancora una volta invito il presidente Toti a sedersi al nostro fianco: a lottare perché l’azienda agricola rimanga tale, si salvino i posti di lavoro e lo sviluppo coerente della piana. Penso sia la migliore dimostrazione di lealtà che possa offrire un uomo delle istituzioni e vorrei annoverare tra questi il governatore della Liguria.
Rinvangare ogni volta il passato, sulle responsabilità dell’uno o dell’altro, ritengo sia una pratica politica sbagliata. Negli ultimi diciotto anni, il centrodestra ha amministrato la Regione per otto, il centrosinistra per dieci. Ricordo la collaborazione della giunta Biasotti che al contrario di quella di Toti si era seduta ad un tavolo comune nei primi anni 2000 con l’assessore Orsi mettendo in piedi strategie comuni.
Caro governatore, io penso ci sia ancora il tempo per salvare Marinella. L’appello che le rivolgo è quello di mettersi gli abiti del presidente di tutti invece di lavarsene le mani. Sostenga quest’ultimo tentativo che stiamo mettendo in campo. Il sindaco Cavarra, e io l’ho sostenuto, ha scongiurato la vendita della mandria e sappiamo che la mandria è vitale per la salvezza dell’azienda agricola. Abbiamo ancora 72 ore di tempo. Non perdiamolo a rinfacciarsi cose che lasciano il tempo che trovano".
Massimo Caleo