Nelle ultime settimane abbiamo avuto tre distinte prove di cosa interessi davvero agli antagonisti sarzanesi del Partito Democratico.
- Raccogliendo l'allarme lanciato da un prete coraggioso (don Martini) avevamo denunciato la piaga dilagante in città del gioco d'azzardo, la schiavitù delle slot machine che attanaglia i nostri concittadini qui molto più che altrove. E avevamo chiamato a raccolta tutte le forze politiche nella lotta alla ludopatia e contro l'apertura di nuove sale da gioco, per sostenere e affiancare l'azione dell'amministrazione comunale resa difficile dalle lacune della normativa nazionale e regionale. Beh, ci sono venuti dietro soltanto un glorioso, storico paladino della legalità (Gianluigi Colombo) e - a onor del vero - la lista civica di Chiappini.
Dal Centrodestra, da Sarzana per Sarzana e dai Grillini - sempre pronti a levare l'indice accusatore contro l'amministrazione e a denunciare le situazioni di degrado ambientale e sociale (molto spesso inventandosele) - un silenzio assordante. E sappiamo bene quali fortissimi interessi (talora anche opachi) si celino dietro il business delle slot machines... - Abbiamo poi letto dell'entusiasmo di Toti e Giampedrone per l'interessamento di Preziosi, il patron del Genoa, per la ex colonia Olivetti. Un entusiasmo che li porta a sorvolare sul discutibile passato dell'interlocutore (già condannato il via definitiva per la bancarotta del Como Calcio e per la frode sportiva col Venezia) e a farsi in quattro perché siano rimossi i fastidiosi vincoli della Soprintendenza che sono probabilmente d'ostacolo alla trasformazione dell'ex Colonia in un megastore di giocattoli...
Eppure abbiamo evidenziato che il pregio storico testimoniale della colonia nasce dall'essere un rappresentativo esempio dell'architettura razionalista fascista, che è stata progettata con la forma di un fascio littorio ghermito da una siepe modellata ad aquila.
Ci aspettavamo una mobilitazione generale...
Macché, dinanzi alle ambizioni espansionistiche di un discusso tycoon, silenzio totale. Da tutti, perfino dai nostalgici di Fratelli d'Italia. - Infine avevamo chiesto ai liquidatori dell'Azienda agricola di Marinella (prima del recentissimo interessamento di Volpi che va valutato attentamente) di non lasciar cadere l'offerta di Renovo e alle altre forze politiche di unirsi a noi nell'impegno a scongiurare scenari alternativi che comportino lo smembramento della proprietà e la proliferazione edilizia speculativa.
Nessuno ha risposto. Né Sarzana per Sarzana, né i Grillini, né la destra (quest'ultima in coerenza con la posizione assunta a suo tempo dal sindaco di Ameglia, a sua volta coinvolto nella vicenda, secondo il quale quelle che riguardano la Tenuta "sono questioni fra privati nelle quali non è bene ficcare il naso").
Insomma, quando sono in ballo interessi e poteri forti, i sedicenti Moralizzatori di Sarzana per Sarzana, gli epigoni locali di Di Maio e le Avanguardie sarzanesi del Totismo ammutoliscono di colpo, o addirittura si genuflettono indecorosamente.
Paolo Bufano
Unione Comunale PD Sarzana