“Difesa dei principi fondanti della Costituzione, condanna delle organizzazioni neofasciste e misure da attuare contro manifestazioni che professino idee e comportamenti fascisti e/o razzisti. Impegna il sindaco e la giunta a non concedere spazi o suolo pubblici a soggetti pubblici o privati che non garantiscano dichiaratamente e apertamente di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti, sessisti”.
Questo il contenuto della mozione che ha presentato ieri sera in consiglio comunale il consigliere Guido Melley che ha dichiarato: “Oggi nel nostro paese stiamo assistendo alla metamorfosi del fascismo. Non vogliamo radicalizzare nulla, ma vogliamo fare un discorso di chiarezza. La mozione invita tutti i gruppi a dire come la pensano, dicendo no al nuovo fascismo che striscia ed avanza. Chiediamo che si arrivi ad un pronunciamento forte ed unanime del consiglio comunale”.
L’invito del consigliere comunale si trasforma nella miccia pronta a far scoppiare il dibattito. Successivamente prende la parola il consigliere Umberto Maria Costantini (La Spezia Popolare) che ritiene strumentale la mozione del consigliere di LeAli a Spezia: “Questa mozione la vedo a sfondo strumentale. Approvarla significherebbe dichiara che alla Spezia la cultura e la politica della città negli ultimi 70 anni non è riuscita a trasferire quei valori di democrazia e libertà insiti nella nostra Costituzione. È una mozione irriverente ed offensiva nei nostri confronti e delle istituzioni tutte” con queste parole il consigliere di La Spezia Popolare chiedere di ritirare la mozione ai presentatori. “Sarebbe scellerato che questa sera non ci fosse un pronunciamento unitario - dichiara il consigliere Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune) - del consiglio comunale su questo tema, ovvero censurare il pensiero razzista e fascista. Chi si pone fuori dalla legge deve essere censurato!”.
Nel frattempo viene portato all’attenzione dell’aula un ordine del giorno in risposta alla mozione del gruppo LeAli che impegna “Il sindaco a collaborare con le istituzioni preposte dello Stato per avere garanzia della piena attuazione nella nostra città delle norme a tutela della civile convivenza democratica e del pieno rispetto del dettato costituzionale”. Il dibattito prosegue tra accuse di strumentalizzazione da un lato e polemiche sul doppiopesismo.
Giunti alla votazione, l’ordine del giorno della maggioranza passa con voto unanime dei presenti mentre viene respinta la mozione dell’opposizione che decide di abbandonare in toto i banchi della sala consiliare. Dopo alcuni tentennamenti sulla prosecuzione o meno del dibattito, vista l’assenza della minoranza, si decide di proseguire con la presentazione della mozione del gruppo consiliare della Lega Nord sulla richiesta di maggiore autonomia e competenze di Regione Liguria che, una volta giunta alla votazione, viene approvata. Mancherebbe da discutere ancora la mozione dei consiglieri Paolo Manfredini (Partito Socialista Italiano), Federica Pecunia (Partito Democratico) e Luigi Liguori (Spezia Bella Forte Unita) sulla Civil Card ma, vista l’assenza dei presentatori, verrà ricalendarizzata.