Egr. Consiglieri,
nel momento in cui vi accingete alla discussione per la proposta di legge in calce, spero di fare cosa gradita inviandovi due documenti che credo utili per la discussione:
• una breve scheda di come ad oggi è partecipato il Parco al netto delle richieste di nuovi inserimenti quali i comuni di Luni, Castelnuovo Magra, Riccò del Golfo e Pignone;
• il Piano quadriennale ed i relativi piani attuativi che sono alla base del mio mandato ed approvati dal direttivo e dalla Comunità del Parco.
Mi si permettano alcune considerazioni di fondo che partono dalla certezza che il Parco, senza alcun dubbio, abbia svolto un insostituibile ruolo di tutela, soprattutto negli anni in cui la saldatura d'interessi tra gruppi immobiliari nazionali e proprietari fondiari locali stava per prevalere sul bene comune rappresentato, al tempo, dall'integrità del paesaggio del Caprione.
E non vi è altrettanto dubbio che il Parco, successivamente esteso al Magra -Vara, abbia posto un freno all'uso che Comuni ed aziende pubbliche facevano dell'area golenale del fiume, dal momento che le discariche tutt'ora presenti contengono soprattutto rifiuti solidi urbani, rifiuti ospedalieri e ceneri dell'Enel che di certo non furono smaltiti all'insaputa dei Sindaci e degli Amministratori di allora.
E se oggi il Magra non è ridotto come il Lambro, l'Aniene o il Sarno, alla cui tutela, in assenza di un Parco, avrebbero dovuto provvedere le rispettive amministrazioni Comunali, lo dobbiamo al Parco.
E quindi la richiesta di abolizione del Parco "suona" male, rimanda a tempi e responsabilità - o meglio irresponsabilità - che vorremmo non ricordare.
Per questo da Presidente ho immaginato un Ente diverso, che sapesse programmare nel medio periodo: ho posto con forza il problema delle discariche, della delocalizzazione delle attività produttive in contrasto con l'ambiente, della salvaguardia dei corpi idrici superficiali e profondi.
Un Ente che sapesse promuovere le associazioni di Comuni perché i Comuni fossero più forti nel difendere i loro interessi ambientali e nell'attrarre risorse.
Un Ente che sapesse decidere con rapidità ed efficacia quando, come in occasione del PSR, vi fosse la possibilità di "conquistare" risorse da destinare alle molte opere necessarie, attese in alcuni casi da decenni.
Ho chiesto alla Regione più poteri, più governabilità, più risorse, iniziando da un fondo di rotazione per la progettualità che ci consentisse di partecipare a tutti i bandi di nostro interesse, nessuno escluso.
io sono per un Parco fattore di sviluppo ed il programma quadriennale è li a dimostrarlo.
Pietro Tedeschi
Presidente del Parco di Montemarcello Magra Vara