Nello scorso aprile si era lavorato, attraverso le commissioni consiliari, per cercare di risolvere anzitempo il problema ed era stato garantito, dall’ufficio regionale della scuola, che si sarebbe avviato un confronto con gli enti certificatori per valutare appieno questi numeri e poter così prevenire per tempo il solito disagio all’inizio del nuovo anno scolastico.
I dati dei capoluoghi di provincia della regione Liguria, ad aprile del 2017, evidenziano che alla Spezia il numero delle cattedre di sostegno sia molto inferiore a quello di Savona, Genova e Imperia. Alla Spezia infatti erano assegnati 322 insegnanti, 530 a Savona, 425 a Imperia e 1767 a Genova .
Al territorio spezzino sono toccate 38 assegnazioni, nelle deroghe assegnate quest anno, che non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno dei nostri istituti scolastici.
Sappiamo essere un tema complesso e la legge 104 a cui fa riferimento tutta la normativa che disciplina il numero degli insegnanti di sostegno, divide i casi gravi da quelli meno gravi assegnando in ognuno dei due casi precisi criteri a cui attenersi. Da qui si evidenzia la differenza nei numeri tra gli accertamenti che la legge prevede per distinguere nello stesso art. 3 il comma 3 che caratterizza i casi di bambini con gravità dal comma 1 dei casi definiti non gravi.
I dati ci dicono che certificati al comma 3 dunque ritenuti per la legge 104 gravi ci sono nella provincia 270 bambini, contro i 1680 della provincia più grossa, quella di Genova, i 462 di Savona e i 401 di Imperia. Mentre le differenze nei numeri dei casi accertati a minore gravità sono molto più evidenti: 3587 bambini a Genova, 1031 a Savona ,852 a Imperia e 624 alla Spezia.
Il rapporto tra numero di insegnanti di sostegno e insegnati di ruolo aggiunti a quelli derogati è definito allineato in tutte le provincie.
Resta però nei fatti e, per questo, da capire e cercare di risolvere, l’evidenza che alla Spezia il numero degli insegnanti di sostegno non riesce a coprire le necessità dei nostri bambini.
E’ evidente che le commissioni si attengano a quanto stabilito dalla legge stessa, ma osservando i casi meno gravi che rientrano nel art. 1 comma 3 è evidente come ci sia una netta differenza tra le certificazioni nelle provincie con densità popolare simile alla nostra e noi.
E’ un dato questo che negli anni è già stato molte volte migliorato nei suoi effetti, anche per il lavoro svolto tra le precedenti amministrazioni regionali e gli stessi sindacati, in quanto in più di una occasione solo il ricorso alla osservanza della legge attraverso una causa giudiziale ha consentito ai genitori di trovare risposte alle loro difficoltà.
Per essere precisi la Cgil intentò una causa, citando in causa l'allora Ministro Gelmini, peraltro la principale responsabile con la sua riforma della scuola dei tagli ai servizi di assistenza ai bambini con disabilità, causa che vinse presso un giudice ordinario e che permise a un bambino con grave disabilità di avere diritto all'insegnante di sostengo durante tutte le ore previste dalla legge 104.
Siccome crediamo in una politica a servizio delle necessità dei cittadini, a tutti i livelli amministrativi è giusto attivarsi rapidamente per trovare le soluzioni più idonee ed efficaci.
Come può dunque il Comune attivarsi per migliorare la situazione?
E' questa la domanda che ci dobbiamo porre come amministratori locali, per parte nostra coinvolgendo sul tema tutti nostri rappresentanti nelle istituzioni.
Invito anche pubblicamente, dopo averlo già fatto con una richiesta per iscritto, il Presidente del Consiglio Comunale, richiesta per la quale non ho ancora avuto risposta, di convocare le commissioni consiliari al più presto e permettere dunque in maniera rapida di individuare quale contributo possiamo dare alla risoluzione del problema che coinvolge molte famiglie della nostra città e della nostra provincia.
Federica Pecunia
Capogruppo PD in Consiglio Comunale