"Ha ragione il Presidente del Consiglio Gentiloni: al nostro paese non servono nuove riforme del lavoro, neanche con un nuovo governo come fra pochi mesi avremo. Servono invece politiche mirate per colmare alcuni ritardi ed inefficienze del mercato del lavoro italiano. Questa è oggi la priorità ed il tema che affronteremo da martedì prossimo alla ripresa del confronto tra Governo e sindacati. La Cisl prova con coraggio e tenacia ad indicare alcune priorità, convinta che in questo imminente autunno sindacale si possano trovare convergenze utili sia tra le parti sociali sia con le azioni di governo. Cominciamo a rafforzare la ricollocazione dei lavoratori in esubero o licenziati, mandando a regime la messa a disposizione per tutti i percettori di Naspi dell'assegno di ricollocazione. Dobbiamo moltiplicare i casi di crisi aziendali nei quali si negozia, con un coinvolgimento attivo dell'impresa. Stringiamo il confronto con Anpal e Ministero e riusciremo a cambiare il clima tra imprese e lavoratori con soluzioni utili e costruttive. La principale medicina che può curare la disoccupazione giovanile è una maggiore sinergia tra scuola e lavoro, il potenziamento dell'apprendistato duale e dell'alternanza. Nel frattempo non siamo contrari ad una nuova decontribuzione per stabili assunzioni di giovani come proposto dal governo se questa non mortifica di nuovo l'apprendistato. Anzi ci piacerebbe e proponiamo come Cisl una decontribuzione totale per assumere giovani in quelle professioni e mestieri che oggi sono di difficile reperimento nel mercato del lavoro. Se è vero che 1 assunzione su 5 non viene fatta per mancanza di competenze la soluzione è incentivare le imprese a costruire le competenze e quindi varare un contratto di apprendistato a zero contributi per chi assume un giovane da formare con un importante e sostenuto programma di formazione. Restano infine in tema di lavoro differenze territoriali e particolari che richiedono ulteriori interventi. Pensiamo al sud (per il quale serve un piano qui sì di carattere generale di sostegno) ed ai lavori poveri a basso salario o a basso orario di lavoro (come ad esempio il crescente problema dei part time involontari) per i quali vanno messe in campo politiche di compensazione e di sostegno adeguate e mirate".