Il turismo crocieristico e dei tour operators che soffoca in alcune ore della giornata i paesi e le marine ci offre in cambio la possibilità di occupare un numero limitato di persone nelle accoglienze del Parco e nelle attività mordi e fuggi. Margini di redditività per l’economia locale bassi, notevoli profitti per coloro che gestiscono questi flussi.
Questo sistema turistico industriale scarica gran parte dei costi di produzione sulla comunità locale (costo smaltimento rifiuti) con evidenti esternalità negative (spazi di socialità totalmente scomparsi) , in estate gli anziani e i bambini in alcune ore del giorno spariscono, totale mancanza di manutenzione del territorio in quanto non necessaria al prodotto offerto.
Questo sistema è destinato prima o poi a implodere, lasciare macerie e disoccupazione.
Il modello turistico sostenibile parte dall’idea di un turismo diverso, non più Fordista ma veramente esperienziale.
Nelle accoglienze del Parco vorremmo dei rangers che amano e custodiscono il territorio, dipendenti del Parco Nazionale, che effettuano manutenzione ed escursioni sul loro territorio.
Questo cambio di rotta passa da vere scelte politiche: togliere una gran parte di questi lavoratori delle cooperative da impieghi magari sottopagati, precari e limitanti, per vederli finalmente attori protagonisti della loro vita e del loro territorio.
Se invece di bigliettai avessimo dei rangers la manutenzione del territorio sarebbe automatica, questi lavoratori più gratificati e felici e la Comunità più unita.
Perché no, saranno più le lamentele che ricevono o i complimenti per lo stato di manutenzione e percorribilità, eliminiamo il problema alla radice con un deciso cambio di rotta.
In tutti i parchi del mondo ci sono Rangers, persone del luogo che conoscono il territorio, che giornalmente lo ispezionano, insomma perché non provare anche noi a dare più valenza a questo splendido Parco delle Cinque Terre?
Nicola Busco
Sinistra dei Valori