Certo è che Gatti non solo non interviene nel merito, ma rivolta la frittata di una questione che ha creato danno e non poco al paese, ossia l'abolizione degli Ato, che non è, come erroneamente e superficialmente Gatti ha voluto intendere, l'organismo di governo del ciclo idrico, bensì il luogo di decisione collegiale delle scelte di investimento e di pianificazione del settore idrico. La sua eliminazione ha portato ad una stasi, dimostrazione dell'incapacità e dell'inadeguatezza del governo Berlusconi, tant'è che un organismo che non aveva alcun costo era fondamentale, sacrificato sull'altare del populismo di una politica di facciata che ha nascosto bungabunga e festini di Batman e Robin.
Naturalmente nessun contributo sul punto politico in questione, forse perchè il sig.Gatti è coperto d'imbarazzo visto che i referendum che sono stati votati da 27 milioni di italiani hanno bocciato sonoramente un provvedimento cardine del suo governo, che senza vergogna ha tentato in tutti i modi di bypassare tale risultato in modo del tutto anticostituzionale, tentativo peraltro provato anche dal governo Monti, con l'appoggio trasversale di maggioranze a cui dava il proprio appoggio anche Bersani e tutto il Pd.
In questo momento in cui non sentivamo la mancanza della vacuità dei pensieri di chi non ha lasciato nessun segno nelle istituzioni spezzine, Rifondazione comunista ha la certezza che la sua coerenza è completata dalla straordinaria candidatura di Alberto Lucarelli nella lista di Rivoluzione civile, giurista che ha contribuito a scrivere i quesiti referendari e assessore napoletano ai beni comuni che ha ripubblicizzato l'azienda idrica di Napoli, trasformandola in azienda speciale.