Si è così conclusa un'altra brutta pagina della politica spezzina che ha visto ancora una volta protagonista il Partito Democratico, nella sua fattispecie sarzanese.
L'arroganza tutta berlusconiana, che ormai caratterizza il “renzismo” in ogni angolo del Paese, impedisce di distinguere il piano istituzionale da quello politico trasformando in comportamento quotidiano il convincimento secondo il quale governare sia sinonimo di comandare, al di là delle regole che vanno rispettate da tutti, maggioranza e minoranza.
Un maggioranza bulgara in consiglio comunale, allargatasi anche grazie ad aggregazioni ottenute guardando sempre a destra, non è apparsa sufficiente al Pd sarzanese per potere portare avanti il programma di governo, buono o cattivo che sia.
E' come se in una partita di calcio la squadra di casa pretendesse di nominare anche l'arbitro.
E' storia ancora recente il licenziamento da parte del Sindaco Federici di un assessore reo di avere abbandonato la sua corrente.
Questo utilizzo delle Istituzioni per fini politici, sempre più bassi, è uno dei motivi che allontanano i cittadini dalla partecipazione alla vita politica del paese ed uno dei sintomi di quanto il malcostume politico danneggi il ruolo delle Istituzioni e anche di come la lezione del voto non sia servita per fare una seria autocritica ne al Renzismo e a Renzi ma neppure ai dirigenti locali del Pd.
Articolo 1 Mdp La Spezia esprime una solidarietà forte a Paolo Mione, non solo per spirito di appartenenza, ma perché difendendo il suo ruolo, non certo per interesse personale, egli ha difeso la dignità dell'Istituzione che era stato chiamato a rappresentare.
Emerge sempre più la necessità di un processo unitario che, anche nella nostra provincia come ci chiama a fare l’iniziativa si sabato a Roma INSIEME “nessuno escluso“, dia vita ad una grande forza politica alternativa alla destra ed al “renzismo” che della rinascita della destra è stato il maggiore responsabile.