Abbiamo ripreso il post, un vero e proprio programma politico-amminitrativo, del quale pubblichiamo un estratto. Ci si può rendere conto che se, sia Peracchini che Manfredini, hanno trovato nelle competenze e nella storia di Grondacci validi motivi per chiedere una sua collaborazione diretta in qualità di assessore, questo deriva proprio dalle battaglie condotte negli anni da una persona che da sempre si batte per far sentire la voce della legalità in ambito ambientale. Questo è un segnale preciso, un segnale che determina una netta discontinuità, qualora la proposta si concretizzasse, rispetto alla giunta precedente.
Le problematiche legate alla qualità dell’ambiente infatti sono e restano centrali rispetto alle priorità che la prossima giunta si troverà ad affrontare, rispetto al lavoro, ai rifiuti, alle bonifiche, all’utilizzo delle aree industriali, al nuovo PUC se sarà necessario, al commercio, al decoro urbano, alla riqualificazione dei quartieri, alla salute pubblica, al turismo.
Insomma sarebbe un passo avanti di valore assoluto ma…. resta da vedere su quali basi si possa fondare un rapporto fiduciario fra nuova giunta (di qualunque colore sia) e l’ex acclamato e poi silurato (Qui) candidato sindaco M5S, il quale, per chi lo conosce, non potrà certo ridursi a compromessi sui temi e sulla città per cui tanto si è speso e continua a combattere. (Gli unici suoi compromessi, dei quali chi scrive è a conoscenza, riguardano la scelta fra gli spaghetti ai muscoli alla spezzina e i rigatoni al ragù).
Chi vorrà avere Grondacci assessore dovrà necessariamente concordare su questo percorso in pieno. Non esiste altra strada.
Anche il Movimento 5 Stelle, nella cui orbita gravita Marco Grondacci tanto da esserne consulente in materia ambientale in Regione Liguria e presentato come eventuale assessore nella giunta pubblicizzata prima del primo turno di amministrative, dovrà convenire che un programma ambientale e politico come quello che vi presentiamo (per chi non lo avesse già letto sul blog) va nella direzione della quale la città ha bisogno, senza ipocrisie e senza tentennamenti.
Ecco il post, che potete leggere anche (qui):
Cosa dovrà fare, nei primi mesi, il prossimo assessore all’ambiente a Spezia
La campagna elettorale appena finita è stata caratterizzata da un’orgia di slogan anche in materia ambientale:
“rendere efficiente la raccolta differenziata”
“Bonificare l’area Enel dopo la dismissione della centrale a carbone”
“risparmio energetico e fonti rinnovabili negli edifici pubblici”
“vogliamo la green economy e l’economia circolare”
Slogan ripetuti da tutti tanto che se uno dovesse basarsi sugli slogan per votare potrebbe tranquillamente fare una estrazione a sorte!
Ma il prossimo assessore all’ambiente dovrà uscire dagli slogan facili.
Soprattutto dovrà spiegare il metodo e il percorso amministrativo con il quale vorrà attuare gli slogan generici a partire dal riconoscimento delle dimensioni dei problemi.
Facciamo alcuni es. come una sorta di promemoria per i primi 6 mesi della prossima giunta
Area della centrale Enel
1. Verificare lo stato tecnico e amministrativo della conoscenza del livello di inquinamento dell’area. A partire dalla relazione di riferimento depositata in sede di AIA nonché alla documentazione per la bonifica delle aree interne al sito di bonifica di Pitelli
2. definire il perimetro dell’area da bonificare definendo in primo luogo il metodo di caratterizzazione del sito
3. avviare una verifica di impatto sanitario dei residenti nell’area interessata dalle ricadute della centrale anche in rapporto alle altre fonti inquinanti della zona (navi in porto prima di tutto)
4. verificare lo stato delle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambentale rilasciata alla centrale nel 2013
5. stabilire con Enel e Governo una data della dismissione e una volta definita anche un regime transitorio della centrale di tutela sanitaria. Ricordo che mentre Enel ha buttato li genericamente la data del 2021, la attuale autorizzazione scadrà nel 2029 se Enel ha mantenuto la certificazione Emas.
Emissioni navi che attraccano nel porto
Vale sia per le navi container che per quelle da crociera.
1. audit pubblico sulle modalità di pubblicazione (sarebbe meglio dire la mancata pubblicazione) di tutti gli atti di controllo sulla gestione dei combustibili utilizzati dalle navi in porto
2. avvio di un monitoraggio sulle emissioni delle navi e le loro ricadute in città. Fino ad ora la legge impone controlli sulla qualità dei combustibili ma esistono progetti europei che allargano il discorso alle emissioni dai camini delle navi
Bonifica sito di Pitelli
1. definire gli strumenti di diritto civile e i sistemi di finanziamento per avviare la bonifica del golfo e della parti a terra . Coinvolgere i privati investitori ma anche gli enti e società energetiche presenti sul golfo e soggetti inquinatori: enel snam in primo luogo.
2. avvio caratterizzazione aree non indagate fino ad ora
3. avvio contenzioso con la Marina Militare per la mancata caratterizzazione e bonifica delle aree di competenza (comprese quelle fuori dal sito di Pitelli). Applicazione della normativa sull’accesso alle informazioni ambientali recepita dal Codice Militare di Pace per conoscere quanto ha fatto fino ad ora la Autorità Militare.
Audit bonifica area ex IP
Occorre una perizia indipendente nominata all’unanimità da tutto il prossimo consiglio comunale e che venga gestita sotto la supervisione di tecnici indicati dai cittadini e dai comitati che in questi anni si sono occupati della vicenda. Tale perizia potrà:
1. chiarire al di sopra di ogni sospetto cosa è avvenuto in questi anni nel terreno dell’ex area IP, cosa hanno rischiato e rischiano per il futuro i cittadini spezzini
2. garantire che la parte ancora da bonificare venga ripulita dagli inquinanti in modo corretto e soprattutto coerente con le destinazioni urbanistiche previste nell’area a cominciare da quelle residenziali.
Attuazione Piano Regolatore del Porto ed arrivo nuove megacontainer
1. l'ampliamento a dismisura del porto dovrà prima essere valutato ambientalmente in modo adeguato a differenza del passato visto che il giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente traccia modalità precise fino ad ora non rispettate e che se correttamente applicate potrebbero comportare un ridimensionamento di certe previsioni tutte votate al tutto container.
2. l'ampliamento del porto dovrà essere valutato anche sulla sua sostenibilità economica viste le tendenze di fondo mondiali della portualità, attraverso adeguati studi di impatto portuale.
3. i pescaggi dovranno prima passare dalla conclusione della Inchiesta penale sui dragaggi che dovrà comportare una profonda revisione dei protocolli decisionali, operativi e di controllo.
Comunque gia ora ci sono gli elementi per rivedere totalmente la procedura di dragaggio.
Audit sulla attività di demolizione della nave in Arsenale Militare
1.pubblicazione di tutta la documentazione sulla atttività svolta nella demolizione a cominciare dai verbali di controlli asl nonché alle verifiche sul rispetto delle prescrizioni autorizzative
2. valutazione di impatto sanitario potenziale della attività quale condizione per verificare la sostenibilità dell’avvio di una seconda demolizione come previsto dalla autorizzazione rilasciata per la nave già demolita.
Nuove fasi di valutazione/approvazione del PUC
1. Revisione del Rapporto Ambientale allegato al Piano Urbanistico Comunale sui distretti di trasformazione (in particolare area waterfront e area ex IP) introducendo scenari alternativi a confronto.
2. Avvio Inchiesta Pubblica
Audit contratto di servizio gestione rifiuti
1. Attività ancora più rilevante alla luce della ventilata privatizzazione di Acam Ambiente
2. sulla base dell’audit individuare modalità di revisione del contratto di servizio
3. istituzione di un ufficio comunale di controllo sulla attività di raccolta, spazzamento nel territorio comunale che costituisca supporto informativo e di denuncia dei cittadini rispetto ai disservizi acam.
Nuova organizzazione settore Ambiente del Comune
1. integrare attività settore urbanistica e ambiente predisponendo appositi protocolli operativi da verificare anche attraverso presentazione pubbliche con categorie interessate e rappresentanti di interessi diffusi
2. nomina di un dirigente tecnico e non più amministrativo al settore ambiente
3. verifica delle professionalità a disposizione, del loro livello di aggiornamento
4. costituzione di un ufficio legale ambientale
5. costituzione dell’ufficio bonifiche in grado di permettere al Comune, in vista della bonifica dell’area Enel e del sito di Pitelli, di confrontarsi ad armi pari con i soggetti inquinatori o comunque obbligati alla bonifica
6. audit sulla gestione dei controlli ambientali da parte di Arpal e Asl : individuando precisamente criticità e limiti e quindi predisponendo linee guida per nuovi protocolli operativi
7. rendere ordinaria la valutazione di impatto sanitaria per le attività a rilevante impatto ambientale a cominciare dalle industrie insalubri di prima classe presenti sul territorio.
Superamento della asimmetria informativa
I processi decisionali a rilevante impatto ambientale dovranno vedere non solo il coinvolgimento del pubblico ma anche l’affiancamento ad essi di una istruttoria pubblica coordinata da un Garante esterno alla Amministrazione Comunale.
A questo dovrà essere affiancata la piena attuazione della normativa sull’accesso civico.
Occorre superare la asimmetria informativa che esiste in ogni processo decisionale tra da un lato enti pubblici e committenti di opere e attività e dall’altro i cittadini in generale potenzialmente colpiti da tali opere e attività.
Le decisioni strategiche dell uso del territorio comunale e delle sue risorse dovranno essere parte di un processo di apprendimento collettivo della comunità spezzina!