Il nome di Giancarlo Pietri, camionista travolto dal suo mezzo questa mattina in località Stagnoni, è l'ultimo di una lunga serie di morti sul lavoro nella nostra provincia. Gli appelli ai controlli sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in questi anni si sono sprecati. Ma, come sempre succede, sono caduti nel vuoto.
E allora ci domandiamo, per l'ennesima volta, come sia stato possibile un incidente simile. Tutte le morti sul lavoro sono assurde: senza un'adeguata cultura della sicurezza e i relativi controlli per la prevenzione (che devono essere ferrei) da parte delle istituzioni, ci ritroveremo presto a piangere un'altra disgrazia, un'altra vita spezzata nel compimento del proprio dovere, come se fosse un evento inspiegabile, caduto dal cielo. Ma così non è. Occorre con i fatti, e non solo con le parole, ridurre drasticamente e poi fermare del tutto questa incredibile scia di sangue.
Lo si fa investendo nella sicurezza, nel rispetto delle persone, mettendo al centro la loro vita e non il profitto. Lo si fa parlandone a scuola, nei luoghi pubblici e negli stessi luoghi di lavoro. Ma deve cambiare la mentalità di tutta la collettività rispetto al problema.
Auspichiamo che gli organi preposti facciano presto piena luce su quanto accaduto. Ai familiari di Pietri va tutta la nostra vicinanza e cordoglio per questa immane tragedia.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale la Spezia