“Che la consigliera Paita parli di difesa del suolo e di protezione civile è evidentemente un ossimoro. Protagonista negativa delle terribili alluvioni di Genova e di una gestione disastrosa della protezione civile regionale ha del paradossale che intervenga su questioni tecniche legate all'andamento di cantieri ereditati dalla provincia della Spezia nel luglio 2015 dopo l'entrata in vigore della sciagurata e disastrosa riforma Delrio. Paita, per altro, non sa nemmeno di cosa si parla quando si riferisce all'installazione di pompe idrovore sugli argini bassi del Magra. Quelle installazioni saranno necessarie solo a fine lavori per limitare il rischio residuo "interno" derivante dai colatori minori che sfociano nel Magra”. Risponde così l’assessore all’Ambiente di Regione Liguria, Giacomo Giampedrone al Pd. “Anche sulle cifre, oltre che sulle competenze tecniche, Paita evidentemente non è molto attenta: solo un anno fa la giunta Toti ha stanziato oltre 1 milione di euro per il dragaggio a monte del ponte della Colombiera, rimuovendo il materiale di sovralluvionamento e nell'ultima giunta, sempre sul Magra, sono stati stanziati 1,3 milioni di euro per il tratto Battifollo – Romito, nell’ambito di uno stanziamento complessivo per la Liguria a favore della difesa del suolo di 22 milioni di euro. A questo poi si devono aggiungere ulteriori fondi previsti nel fondo strategico per le infrastrutture per interventi di abbellimento e mitigazione dell’ impatto ambientale e visivo dell'opera di difesa del suolo nel tratto terminale del magra nelle frazioni di Bocca di magra e Fiumaretta”.

“In un territorio difficile come il nostro – conclude Giampedrone - difesa del suolo e protezione civile hanno bisogno di ben altro approccio e attenzione da parte delle forze politiche rispetto a quella messa in campo nei dieci anni di governo dalla giunta di centro sinistra e oggi dai banchi della minoranza dalla consigliera Paita”.


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