Il candidato sindaco del centrodestra replica al segretario della CGIL spezzina.
"Apprendo che una battuta di Matteo Salvini eccita i miei avversari politici molto più che i concetti e i valori da lui espressi durante il comizio di domenica scorsa sulla Banchina Revel": così Pierluigi Peracchini commenta, derogando al principio di non rispondere ad attacchi personalistici privi di etica politica.
"Sono rimasto al fianco di Salvini, e lui al mio, perché condivido in pieno che la solidarietà e l'ospitalità vadano esercitate nei confronti di chi ha bisogno e di quanti vengano nel nostro Paese per lavorare e non per delinquere, e che il termine "profugo politico" non sia un abito da indossare per coprire il frutto di traffici umani illeciti - prosegue il candidato sindaco del centrodestra - Salvini ha ribadito, ed io concordo con lui, che ci sono prima di tutto delle leggi e delle regole da rispettare che valgono sia per i cittadini italiani sia per chi agli italiani chiede ospitalità. Salvini ha detto anche, e qui sono certo che Bellegoni possa essere d'accordo, che "la Legge Fornero fa schifo, che il Jobs Act fa schifo e che i redditi dei lavoratori sono bassi", ma forse per Bellegoni concordare con Salvini è impossibile al di là dei concetti e delle ragioni espressi perché a sinistra, sulle idee, prevale sempre e comunque un pregiudizio ideologico".
"A Bellegoni - conclude Peracchini - si sono poi accodati subito i sostenitori di Melley: non me ne stupisco, visto che nella sua lista ci sono molti targati Cgil e ciò, fin d'ora, chiarisce quanto sia politica una lista che invece viene spacciata agli elettori per civica. L'ampio consenso sulla mia candidatura venuto dal centrodestra e oltre dimostra quanto i valori a cui ho fatto riferimento nella mia vita personale, lavorativa e sindacale siano condivisi perché radicati nella gente che rappresentiamo".
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