Ho conosciuto Patrizia Saccone come esponente IDV (fida alleata di Paladini, Fusco etc), assessore a Vezzano Ligure e poi a Spezia. Poi è uscita dall'IDV, per ragioni di opportunità (penso). L'ho vista candidata nelle liste di centrosinistra per le regionali ed ora leggo che approda alla destra. Dopo essere stata assessore della giunta uscente per 5 anni, si accorge solo ora, a fine mandato, di aver consumato divergenze insanabili con quell'esperienza, divergenze delle quali non si è mai avuto sentore prima d'ora. Nè in prese di posizioni pubbliche, nè - mi risulta - nelle settimanali riunioni di Giunta.
Sarebbero le liti nel PD - dice - ad averla spinta ad abbracciare la causa della destra.
È comico apprenderlo proprio ora che il PD unitariamente ha scelto di sostenere Paolo Manfredini, unico candidato del centrosinistra a sindaco della città.
Il tempismo di questo salto della quaglia è una disperata mossa di opportunismo di chi, sapendo di aver esaurito la propria spinta propulsiva nel centrosinistra, anche per aver dato prove amministrative non proprio brillanti, cerca con disinvoltura una nuova personale collocazione.
Io mi onoro di essere stata sempre dalla stessa parte: la sinistra. La coerenza e i valori sono un bene prezioso. La Saccone ha fatto semplicemente una disperata mossa di sopravvivenza. Non si azzardi a giustificare i suoi balletti con il confronto in casa Pd. Il Pd è una cosa seria, un grande partito, che non merita di essere strumentalizzato da chi concepisce la politica come opportunismo e carrierismo.