"Credo che la proposta del Consigliere Costa di abolire il parco di Montemarcello Magra, così come riportata dai giornali, abbia poco senso e sia ingenerosa nei confronti di chi ha lavorato e sta lavorando in un Ente a cui sono state tagliate risorse importanti nel corso del tempo. E nonostante questi tagli sono state date risposte importanti al territorio. Il recupero dei Bozi, la ex batteria Chiodo a Montemarcello, la pista pedonale di Fiumaretta, il recupero del mulino calzetta a Pignone, il campo scuola Canoe a Sesta Godano ecc. Insomma credo che il Parco abbia fatto la sua parte attivando risorse finanziarie comunitarie importanti ed instaurando anche rapporti collaborativi con i vari interlocutori del territorio, il Cai, i cacciatori, i pescatori, gli scout, Agesci, ecc (solo per citarne alcuni) oltre che con le associazioni ambientaliste, gli agricoltori, gli operatori della nautica.
L'impegno profuso ed i molti risultati ottenuti dovrebbero invece costituire uno stimolo ad investire nel parco in quanto soggetto interlocutore e punto di riferimento per i piccoli comuni dell'entroterra privi sia delle comunità montane che delle province (o quasi). Il fatto che poi nulla si dica ad esempio del piccolissimo parco di Porto Venere appare curioso e fa pensare in effetti a logiche completamente diverse da quelle legate al bene di un territorio; logiche politiche e di polemica interna al centrodestra. Logiche che non mi appassionano e che credo dovrebbero, semmai, essere subordinate agli interessi di tutela ambientale che il parco ha sempre perseguito nel corso degli anni.
Per quanto riguarda poi la solita demagogia legata alla lampreda ed all'ululone ricordo a Costa che i fondi utilizzati a tale scopo sono quelli messi a disposizione dall'Unione Europea che hanno il vincolo di destinazione e non possono essere utilizzati per altri interventi. Quindi o si prendevano e si utilizzavano per la biodiversità oppure li prendeva qualche altro parco per utilizzarli allo stesso modo".
Francesco Pisani