"L'economia della nostra città è molto cambiata negli ultimi decenni; finita l’epoca di un’economia sostanzialmente assistita basata sulle aziende parastatali e sulle compartecipate, non si è saputo progettare un nuovo modello di sviluppo economico. I dati statistici descrivono meglio di ogni altro discorso la drammaticità della situazione: 12000 disoccupati nella nostra Provincia, un’età media degli #spezzini di 47 anni con oltre il 27% di anziani, un reddito medio di appena 14.000 euro ed una popolazione comunale di circa 94.000 abitanti, oltre 6.000 in meno rispetto al 1921! Ed infatti le attività e gli esercizi continuano a diminuire, le aziende innovative (start up) sono pochissime, il turismo non riesce ancora ad essere un volano di sviluppo. E mentre i nostri cittadini devono sopportare tutto ciò, la politica non sa dare risposte chiare circa la direzione su cui andare. In questo vuoto di progettualità e decisione si ripropongono idee di uno sviluppo industriale ampiamente fallimentari: il rilancio delle demolizioni navali, la cementificazione selvaggia, ecc.

Soprattutto per questi motivi ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni comunali (dell’11 Giugno prossimo), essendo Spezia la città che amo, la città in cui sono nato, in cui ho vissuto e in cui lavoro da almeno 30 anni. Le persone che più mi sono vicine, i miei familiari, i miei migliori amici, hanno cercato di trattenermi da questa scelta. Molti mi hanno chiesto: ma chi te lo fa fare? Li comprendo, ho un lavoro che svolgo con passione, un incarico di responsabilità all'Ospedale di Sarzana, una compagna meravigliosa, varie passioni. Eppure.

Eppure sono stanco di vivere in una città depressa, dove prevale il mugugno sull'impegno personale, nella quale gli spezzini sembrano rassegnati a farsi governare da politicanti senza “arte nè parte”.
Viviamo un momento difficile. Da un lato la delusione dei cittadini nei confronti della incapacità della politica di dare risposte ai loro bisogni e la prassi di un decisionismo spesso arrogante da parte di chi ha amministrato questa città, hanno allontanato i cittadini da ogni interesse per la politica. Dall'altro lato la protesta populista e demagogica può avere facile presa su un elettorato sempre più mortificato.
Eppure confido nell'intelligenza di molti spezzini che spero avranno in questo mese di campagna elettorale la pazienza di ascoltarmi e di votarmi, non solo perché mi conoscono e mi stimano, ma anche perché propongo un modello di cambiamento non utopico ma possibile, basato sulla partecipazione e sul pluralismo delle idee, con la consapevolezza di obiettivi chiari e concreti.

Sogno una città aperta alla modernità ma capace di valorizzare la sua storia e le sue tradizioni. Una città capace di svilupparsi e di rendere possibile il lavoro delle persone nel rispetto dell’equilibrio ambientale e del suo patrimonio naturale. Un patrimonio che sta tutto nella posizione della nostra città, affacciata su uno dei Golfi più belli d’Italia e non lontana da città importanti e di elevato valore storico, monumentale e culturale, come Genova, Pisa, Firenze".