"La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici quando si ha ciò che ci piace e non quando si ha ciò che gli altri trovano piacevole. (La Rochefoucauld)
La citazione ben si adatta alla situazione politica spezzina e trova riscontro nella “supponenza” delle dichiarazioni fatte ieri sera durante la seduta del consiglio comunale, nella discussione della delibera relativa al Puc, da parte del Sindaco e del Vice Sindaco: “Siamo soddisfatti del lavoro fatto per perseguire questo obiettivo, alla precisa ricerca di dare alla città un piano moderno che ridisegnerà la nostra città nei prossimi venti anni”
Traslare sui cittadini le sensazioni di piacere proprie e di pochi altri accoliti quando un mugugno generale serpeggia nella città vuol dire essere distante dai bisogni e dalle attese dei cittadini stessi. E se non fa specie che il Puc possa dare piacere e felicità a chi ha le spalle rivolte al futuro, desta quantomeno perplessità la richiesta del Sindaco rivolta a tutti i consiglieri di accettare di condividere scelte che allontano nel tempo lo sviluppo e il benessere della Spezia.
Non entro nel merito di un Puc caratterizzato da passività e scarsità della proposta strategica dove vige un regime d’intangibilità che si ispira alle teorie del consumo del suolo. Consumo del suolo che non esiste perché il suolo non può essere associato ai normali consumi. L’uso del suolo è operazione reversibile, bisogna parlare invece di buon uso del suolo.
Ho espresso i miei dubbi durante la discussione, legati alle perplessità emerse dall’ascolto in Commissione di tutti i portatori d’interesse che hanno evidenziato come il nuovo Puc disegni l’assetto pianificatorio per lo sviluppo della nostra città nei prossimi anni e che pertanto sia necessaria una valutazione seria ed attenta che in pochi giorni non è possibile fare.
Ma le elezioni sono alle porte e allora è necessario dare dimostrazione di forza, consapevoli anche dei pasticci che questo piano vuole bloccare; mi riferisco alle delibere sul progetto di via Galvani a Valdellora e del nuovo centro commerciale nell’ex area SIO. Due delibere approvate dalla Giunta che oggi si crede possano essere annullate solo dall’entrata in vigore del periodo di salvaguardia. Non si dice però che i diretti interessati ancor prima di ieri sera hanno affilato le unghie dando mandato ai propri legali di tutelare gli interessi derivanti da quanto autorizzato dalle due delibere che non sono state mai revocate e annullate. Questo atteggiamento irresponsabile, di non ascolto e di arroganza, ci porterà ad avere colate di euro in risarcimenti sulle spalle dei contribuenti.
Un ultimo dubbio che serpeggia nell’aria: avendo allegato alla relazione anche gli elaborati grafici che però sono stati forniti ai soli Commissari della II Commissione, i consiglieri e il Sindaco che hanno votato la relazione programmatica non dovevano già in questa fase dichiarare che non esistevano motivi d’incompatibilità? (Art.78 comma 2 D. L. 18 agosto 2000, n. 267)
La chiave competitiva della Spezia si gioca intorno alla capacità di costruire un’identità forte, riconoscibile, comunicativa, spendibile all’interno e all’esterno tramite la tutela, la conservazione e la fruizione del territorio. Questo Puc non rispetta la tradizione, non rispetta il territorio, non rispetta i cittadini.
Questo Puc è l’ultimo schiaffo di questa amministrazione alla città".