Dopo aver intervistato il presidente CCIAA Stefano Senese (qui) e Nadia Maggiani Segretaria Generale Uil (qui), prosegue il nostro lavoro di ascolto di tutte le voci degli “addetti ai lavori”: personalità influenti nel panorama locale e che, lavorando attivamente a contatto con il tessuto economico e sociale della città, godono di un punto di vista particolareggiato. Ascoltare quello che hanno da dire, raccontando dei problemi che vedono ogni giorno, provando anche a fornire delle soluzioni, può fare la differenza per il futuro sindaco.
La campagna elettorale sta entrando nel vivo: incontri pubblici e point elettorali inaugurati; grandi slogan e promesse, ma il dato che sta rendendo queste amministrative particolarmente interessanti, è il numero dei candidati sindaco. “Più candidati che elettori”, sta diventando un vero e proprio motto.
Che opinione ha su questo aspetto?
“Sono d’accordo, ci sono troppi candidati e credo che questa frammentazione, soprattutto a sinistra, con ballottaggio quasi certo sia un aspetto preoccupante perché aldilà della campagna elettorale e dell’elezione, la città poi andrà governata e in questo senso, quello che serve, è stabilità politica”.
Nella sua relazione divulgata in occasione del Congresso del 14 marzo scorso ha più volte definito la città “ad un bivio”, può spiegarci cosa dovrebbe fare il sindaco per imboccare la strada giusta?
“Sicuramente basterebbe sfruttare le opportunità che già ci sono: non serve inventarsi grandi soluzioni. Secondo me ci sono degli assest ampiamente definiti, che però vanno concretizzati, con una squadra di governo coesa e di qualità. Non possiamo più perdere tempo, servono atti concreti per risolvere i problemi legati al mondo del lavoro e dell’economia della città”.
Cosa si aspetta dalla prossima amministrazione?
“Per quel che riguarda noi, mi aspetto un dialogo costruttivo che diventi forza concreta, soprattutto su alcune battaglie che tutte le forze produttive e politiche condividono; i famosi asset di cui, anche in occasione del Congresso, ho parlato: polo difesa, porto logistico, turismo e crociere, sanità, aree Enel. Bisogna fare massa critica e massa comune, perché i tempi della politica si dilatano e non riescono a seguire il tempo dell’economia, che invece corre veloce. Penso a San Lorenzo e Fincantieri, con la battaglia sulla legge navale che ci ha permesso di portare a casa i fondi; anche per MDBA e OTO Melara, serve una politica di rilancio del mondo degli appalti, ovviamente contestualizzata con innovazione: noi vogliamo aziende spezzine fruitori di questi servizi. In questo ragionamento metto anche la realizzazione del piano regolatore portuale, con un polo logistico e una stazione crocieristica: realtà del transito dei passeggieri che deve essere messo in pratica. In sostanza, mi aspetto che la prossima amministrazione metta in pratica le opere già discusse e vagliate senza se e senza ma, senza aspettare ancora o senza dover tornare su decisioni che, ripeto, sono già state prese”.
Dunque secondo lei esistono buoni margini di crescita per la città?
“Sì certamente, considerato anche un altro tema importante, come quello del recupero del tessuto agricolo e turistico nella collina; o ancora la valorizzazione del bosco e della cultura biologica. Tutto questo, contestualizzato con una cabina di regia strutturata, può farci diventare centro turistico e di valorizzazione culturale. Le criticità vanno affrontate e superate con ricerca e innovazione. Una politica di questo tipo potrebbe portare dei benefici concreti anche nel mondo del lavoro, perché certe mansioni, che appartengono al passato, possono essere riscoperti e valorizzati. Per fare tutto ciò, però, serve una progettualità che consideri, ad esempio, il mondo della scuola”.
Da una nostra recente inchiesta (qui) è emero, come confermato dai dati diffusi da Caritas, che anche alla Spezia stanno aumentando i casi di nuove forme di povertà, con sempre più persone che vivono sotto la soglia di indigenza, pur avendo una casa o una pensione. Secondo lei l’amministrazione potrebbe fare qualcosa?
“Concordo con questa analisi: si sta allargando la fascia di povertà di cittadini che magari hanno una pensione, ma che non riescono ad arrivare a fine mese, che magari rinunciano alle cure. Credo che l’amministrazione dovrebbe lavorare su questo innanzitutto non lasciandoli soli. Bisogna cercare risorse per aiutarli e pensare a politiche attive. Proprio per questo credo che quei famosi asset, tradotti e sviluppati, possono diventare lavoro. Serve occupazione diretta e buona occupazione, con controllo, ovviamente, sulle regolarità degli appalti, ad esempio. L’amministrazione però deve pretendere che le nostre aziende, professionalizzate e competenti, concorrano agli appalti senza ricorrere al massimo ribasso. Coniugare la nuova occupazione con la qualità per esplorare, ad esempio, attività artigianali che possano dare risposte ai giovani, ragionare sull’industria porto, ma anche agricoltura e dell’entroterra, prendendo esempio dalla Val di Vara, può fare la differenza per Spezia. Occorre conoscere bene il territorio e favorire, avendo certezza di legalità e giustizia, chi ha voglia di investire davvero sul territorio. L’amministrazione locale può incidere sul mondo del lavoro locale”.
Ci spieghi meglio…
“Beh, può fare tanto dal punto di vista dell’iter amministrativo; può sanare le diatribe sul nascere e impedire che i tempi si dilatino, senza mettere in discussione scelte già prese con investimenti certi. Il tempo non è una variabile indipendente, se noi stiamo fermi i nostri vicini si attrezzano e ci superano senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Dobbiamo essere competitivi. Ad esempio, sulle ex aree militari si è fatto molto, il dialogo è avviato e bisogna mettere in atto tutti quei piani che possono davvero mettere a diposizione le aree in disuso alla città”.
Uno dei candidati sindaco è il suo predecessore alla segreteria generale spezzina di UST Cisl. Cosa ne pensa?
“Cisl è un sindacato libero e adottiamo una politica veramente rigida in questo senso, ognuno dei nostri iscritti voterà secondo la propria idea, senza ricevere indicazione alcune. Personalmente però, ritengo che chi ha vissuto tanti anni a stretto contatto con questo mondo, conoscendo da vicino il mondo del lavoro e le sue problematiche, può sicuramente portare un contributo decisivo”.