E' nostra intenzione incontrare anche associazioni e movimenti, le organizzazioni sindacali e di categoria come noi interessati a trovare soluzioni ai problemi e alle priorità della nostra città.
Negli incontri fatti, pur con sottolineature diverse, ci sono stati espressi apprezzamenti, condivisioni o quantomeno interesse all'esposizione della nostra proposta di programma.
Logica vorrebbe, in un percorso normale e senza pregiudizi, che, considerato il buon grado di condivisione avviato, le forze politiche che hanno obiettivi comuni si sedessero intorno a un tavolo per integrare il programma, in gran parte già espressamente condiviso, secondo le diverse sensibilità al fine di trovare insieme, all'interno di una rosa di nomi, un candidato di comune gradimento attorno a cui organizzare l'impegno necessario per offrire alla città una proposta di governo in forte discontinuità col passato recente e capace di ricostruire un nuovo rapporto tra istituzioni e cittadini.
Su queste basi sarebbe possibile porsi come alternativa credibile al centrodestra che già si sta ricompattando per estendere anche ai livelli locali le politiche di privatizzazione dei servizi e della sanità nonché la riduzione delle tutele ambientali del territorio che già promuove a livello regionale.
Per noi, al contrario, il superamento delle disuguaglianze ed una sempre maggiore integrazione sociale, la tutela dei deboli, la difesa ed il miglioramento dell'ambiente, l'incremento dell'occupazione, in particolare quella giovanile, e lo sviluppo complessivo delle attività produttive ed economiche spezzine, sono i temi prioritari sui quali dovrà impegnarsi la nuova Amministrazione Comunale.
Auspichiamo per questo che gli approfondimenti delle nostre proposte, che in modi diversi tutti hanno assicurato, producano il risultato desiderato e consentano di avviare una nuova fase del confronto, in modo aperto da parte di tutti e senza soluzioni precostituite che gli altri debbano subire.
Posizioni unilaterali che non siano il frutto di un confronto unitario, come abbiamo avuto occasione di riferire, non sarebbero per noi accettabili: percorso, obiettivi e nomi devono e possono essere frutto di un processo unitario e non il risultato di scelte ristrette e verticistiche che non potrebbero favorire la possibile convergenza unitaria per la quale ci siamo resi disponibili.