"Ritengo che l'area non debba necessariamente restare ad uso industriale, tenendo in considerazione il fatto che la città già dispone di superfici per questo utilizzo e che, purtroppo, considerato l'attuale momento di crisi, non mi pare ci sia richiesta di nuovi spazi per l'avvio di attività produttive - dice il consigliere che puntualizza - Ritengo fondamentale, inoltre, ascoltare la voce dei cittadini: in questo specifico caso gli ideatori dell'iniziativa intendono interpellarli con un referendum popolare. Non dobbiamo dimenticare quanto la città abbia già sofferto per problemi di tipo ambientale legati a molteplici fattori, tra i quali la presenza della stessa centrale Enel".
A lanciare l'idea Spezialand, nelle aree che Enel dovrà restituire alla città tra pochi anni, è stato l'architetto spezzino Marco Tarabugi che si è fatto promotore di un referendum consultivo, insieme ad altri concittadini e l'iter è già stato avviato.
"Mi pare - dice Costa - che agli spezzini l'iniziativa piaccia: molti si interessano al progetto e vogliono saperne di più".
Entro metà marzo dovrà riunirsi l'apposita commissione referendaria che dovrà esprimersi in merito all'ammissibilità del referendum. Intanto, a testimoniare il gradimento degli spezzini, c'è anche il gruppo "Spezialand" creato da Tarabugi su Facebook, che ha già migliaia di iscritti.
"L'area in questione – sottolinea Costa – è di 72 ettari (Gardaland è circa 32) e, quindi, potrebbe accogliere insediamenti di diversa natura. Ritengo che il progetto debba essere valutato sotto molteplici aspetti. Lo studio deve tener conto della sostenibilità economica, di attente valutazioni circa l'impatto ambientale, delle ricadute occupazionali e, come detto, della condivisone da parte dei cittadini. Non dobbiamo dimenticare, nella valutazione complessiva di questo e di altri progetti riguardanti l'area in questione, che l'unico settore che sta registrando dati positivi in città è quello turistico e di certo una simile struttura richiamerebbe molti visitatori".
Spezialand, secondo quanto assicura il suo ideatore, Marco Tarabugi "rappresenterebbe una svolta, uno slancio per la città, paragonabile alla costruzione dell'arsenale a fine Ottocento". Aggiunge Tarabugi: "Dal nero del fumo della centrale si passerebbe alla solarità di un parco che, con un'area destinata ai giochi acquatici, porterebbe il mare in città, visto che la costa nel tratto cittadino è occupata dal porto e dal molo". L'iniziativa contempla la nascita di alberghi ed attività ricettive per accogliere gli ospiti del parco che genererebbe – si sottolinea – un notevole indotto.
La nuova eventuale destinazione dell'area, che diventerebbe turistico-ricettivo, dovrebbe comunque essere approfondita anche nella commissione consiliare presieduta da Costa che conclude: "Farò il possibile perché venga presa la decisone migliore per La Spezia, nel rispetto della volontà dei cittadini".