"Non ci appassionano le discussioni post Consiglio Comunale del 27 febbraio. Pensiamo infatti che l'unico registro con cui leggere l'accaduto non vada certamente ricercato nell'errore tecnico sul conteggio dei presenti, nell'ormai consueto uso strategico delle assenze, nei regolamenti dei conti in previsione elettorale, nei dietrofront da ultima istanza, ma sul generale senso di responsabilità smarrito, che non si palesa neanche quando all'ordine del giorno c'è un argomento centrale come il piano industriale di Acam e l'avvio dell'iter per la selezione di un operatore economico per una aggregazione.
La ricerca di un partner industriale a maggioranza pubblica in grado di caratterizzare e riposizionare in senso industriale la multiutility spezzina costituisce l'unica via per trasferire sul territorio il peso di investimenti qualitativi sul settore idrico ed ambientale nonchè su altre attività strumentali oggi solo da libro dei sogni.
Su queste tematiche nel maggio 2014, con il documento "Un progetto industriale per una tutela occupazionale e professionale e per un servizio di qualità al territorio", sottoponevamo alla Direzione di Acam la nostra visione per superare i limiti del Piano di Riassetto e, a distanza di un anno esatto, con il documento "L'occasione per dimostrare di voler dare un futuro alla nuova Acam", sollecitavamo i comuni azionisti ad assumere un prospettiva strategica più ricca ed ambiziosa, capace di risarcire lavoratori e territorio degli effetti di scelte pregresse deleterie.
Oggi esistono le linee di un piano industriale in grado di rispondere finalmente a questi temi. E' un punto di ripartenza che non può affogare nel mare mosso della campagna elettorale".