Masia e Ferraioli spiegano: "La motivazione prima di questa mozione, che è aperta alla condivisione di altri consiglieri, è essenzialmente giuridica. Le normative di legge sulla tutela e il benessere animale parlano chiaro, la vendita occasionale ed il commercio ambulante di animali risultano incompatibili con le loro esigenze etologiche sia per le modalità e la frequenza dei trasporti che di stazionamento sul posto, non essendo adeguatamente garantito il loro benessere, dato che vengono ospitati in spazi pubblici o aperti al pubblico, spesso privi di ripari da intemperie o assiepati in gabbie e, durante la notte, in furgoncini in condizione di sovraffollamento. Ma un'altra riflessione, in linea con l'azione politica portata avanti dal consiglio comunale negli ultimi anni, caratterizzata da una graduale crescita della coscienza ambientale e civica, si pone ormai doverosa: noi siamo la città che per prima in Italia si è dichiarata contro la "vivisezione", che ha introdotto nel regolamenti comunali il divieto di potatura durante il periodo di nidificazione, la tutela dei nidi di rondine e di altri insettivori, che ha adottato le misure "anti-collisione" per le vetrate degli edifici e altre ancora, che ultimamente ha programmato una campagna di sensibilizzazione contro i botti di capodanno con manifesti informativi e dissuasivi raffiguranti gli ..ospiti... del canile municipale etc. I tempi sono cambiati, la sensibilità delle persone nei confronti degli animali è aumentata, il senso civico comune sta mutando sempre più velocemente, per cui se 20 o 30 anni fa era una cosa "normale" vedere animali in vendita nelle fiere, ora non lo è più. Gli animali non possono più essere considerati degli oggetti, come dei peluche da vendere e da comprare in un mercato. L'amore che ci dona un animale non ha prezzo, non si può mercanteggiare".
"Tra l'altro tenere un animale in casa non può e non deve essere la decisione di un momento di svago, quando passeggiando spensieratamente ci "imbattiamo" con dei cuccioli in vendita messi in bella mostra- proseguono i due consiglieri comunali - Il cucciolo non è un peluche da mettere via quando si è stanchi di giocarci, ma un essere vivente e ha le sue esigenze e il suo carattere; non sempre le persone poi, una volta arrivate a casa, si trovano preparate a gestire gli inevitabili problemi, gli impegni che ne derivano. La decisione di avere un animale in casa, quindi, deve essere ponderata accuratamente, deve essere presa considerando tutti i possibili problemi che ne potranno derivare, che si devono saper affrontare e risolvere. E visto che un animale dovrà rimanere con noi per tutta la sua vita, un mercato o una fiera non sono certo i luoghi ideali dove tali considerazioni possono essere valutate con la dovuta riflessione e maturità".
"In ultima analisi concludono Masia e Ferraioli - auspicando dunque l'approvazione della mozione e che altri comuni della Provincia seguano l'esempio del comune capoluogo, vorremmo insomma far riflettere tutti, amanti degli animali e non, sul fatto che in un momento di crisi economica così lunga, come quella che stiamo vivendo tutti da diversi anni ormai, spendere centinaia di euro per comprare un animale, quando nei canili e gattili ci sono cani e gatti abbandonati in cerca di una famiglia, ci sembra veramente un'assurdità e viceversa vietare la vendita di animali vivi nelle fiere ci sembra invece un'opera di civiltà".
Infine, i presentatori della mozione tengono a precisare che in caso di approvazione dell'iniziativa consiliare, rimangono intatti e ineludibili, e non potrebbe essere altrimenti, tutti i diritti concessori acquisiti dagli ambulanti fino alla scadenza temporale della concessione.