"Anno nuovo, problemi vecchi. La riapertura di piazza Verdi alla città non risolve i problemi che ne hanno caratterizzato gli ultimi quattro anni, ed anzi pare quasi che la nuova natura dello spazio citato porti con sé nuovi dubbi.
Apprendiamo infatti dalla stampa –mentre invece avremmo gradito essere interpellati in segno di rispetto di chi lavora in centro e per il centro- che vi è allo studio di non far passare gli autobus e filobus dalla Piazza nelle giornate del sabato e della domenica.
Proprio quando si muove ed accende lo shopping l'amministrazione invita a non passare dal centro, proprio ora che il cantiere è terminato e le attività che per anni hanno patito (alcune chiudendo, altre licenziando) speravano di rivedere gente sotto i portici e a visitare i negozi.
Avremmo anzi sperato in idee tese a riportare gente in città, in piazza, anziché farla "girare al largo".
Se dal 2017 il tutto si ridurrà a vietare il transito ai mezzi pubblici dirottandoli su Viale Italia (rimasta con la Spallanzani l'unica arteria che permette al traffico di spostarsi da una parte all'altra) ci immaginiamo viale Italia al sabato con il traffico quotidiano, i bus turistici, gli utenti del Mirabello e le auto private di chi vuole andare a Porto Venere, in Litoranea o alle Cinque Terre? Diventerebbe più caotica della Tangenziale di Milano o del Grande Raccordo anulare.
Speriamo che quanto detto dalla Giunta sia solo una boutade, perché altrimenti questo testimonierebbe come l'unica volontà sia quella di proseguire nell'impoverimento del commercio del centro storico favorendo, come al solito, la grande distribuzione.
E ci auguriamo che almeno per una volta Spezia voglia anticipare i tempi, compiendo azioni, non subendole, attivandosi con i fatti, dato che a parole nei tavoli di lavoro (Spezia 20.20) lo ha espresso: perché non applichiamo anche noi quei progetti di abbattimento delle emissioni, di car sharing, di zone a traffico elastico (non chiuso, ma aperto in determinati orari), di spostamento alternativo? Perché è così che si aiuta la città, i suoi abitanti e l'ambiente, dando soluzioni, non restrizioni chiudendo piazze e strade".