"Sarà un anno molto importante per la Regione come testimonia il Def, in cui verrà sistemata l'intera finanza pubblica della Regione e in cui verranno razionalizzati gli immobili, in cui continueremo con il nostro piano di investimenti per la messa in sicurezza del territorio, sulla comunicazione, e sul miglioramento architettonico e paesaggistico per sviluppare l'enorme risorsa che è il turismo. Tutto questo in un quadro di compatibilità di finanza pubblica dettata dal governo Renzi assai sgradevole per le regioni e per le fasce più deboli dei cittadini, visto che stiamo parlando attualmente di finanza regionale senza avere un testo di finanza nazionale che non è stato ancora presentato alle Camere".
Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti illustra i punti fondamentali del provvedimento finaziario a margine della discussione in consiglio regionale del Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2017/2019. Il Governatore ha sottolineato come "Il governo si stia apprestando a portare avanti 2 miliardi e 700 milioni di tagli sul non sanitario delle regioni che vorrebbe dire quasi il completo azzeramento degli aiuti alle categorie deboli: dai fondi per il sociale, al diritto allo studio, fino alla formazione professionale e cioé radere al suolo il potere delle regioni di aiutare la gente che è in seria difficoltà".
"E non confondano – aggiunge - i 113 miliardi di euro di incremento del fondo sanitario nazionale che servono solo a coprire costi già preventivati che eccedono quella somma. In un quadro molto serio e grave di finanza pubblica, stiamo comunque elaborando documenti di economia che restano espansivi e mirati alla tutela del territorio, al riassetto dei problemi idrogeologici, al riordino della protezione civile, alla rivisitazione del tema della finanza regionale e all'avvio del fondo strategico per le imprese. A testimonianza che in un paese che continua a non crescere, questa regione continua a essere anticongiunturale e a crescere un poco di più del resto del paese".
LE REAZIONI
Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle) ha detto che la programmazione economico-finanziaria che discenderà da questo documento «non potrà che essere ispirata al peggior "continuismo", contrabbandando forme "evolute" di tagli lineari per soluzioni innovativi in materia di riduzione della spesa pubblica , in grado di tener conto dei bisogni della collettività». Nella relazione il consigliere ha rimarcato che nella programmazione economica regionale non c'è «alcun cenno ad iniziative concrete intraprese dalla giunta a favore dello sviluppo delle esportazioni e degli scambi commerciali con altri paesi». In materia di turismo, a suo avviso, «non è chiaro quali politiche la giunta intenda attuare per incrementare il dato percentuale delle presenze rispetto a quello degli arrivi». Il consigliere ha, inoltre, accusato la giunta di aver fatto finora poco o nulla in merito all'aumento dei non occupati e dei giovani tra i 15 ed i 35. Secondo il consigliere, dunque, il DEFR non presenta i caratteri propri di un documento di programmazione: «Nell'insieme - ha aggiunto - si è preferito descrivere scenari di altri livello di governo, piuttosto che delineare una visione della Regione, della società e degli enti che gravitano su di essa, da attuare sin dal prossimo anno». Salvatore ha concluso: «La giunta regionale ha perso ancora un'occasione ufficiale per illustrare ai liguri qual è la "sua" idea di Regione , intesa anche come governo della collettività ligure».
Raffaella Paita (PD)
"Una manovra depressiva, in un quadro economico ligure in continuo peggioramento. Proviamo a fare un po' il punto della situazione su quanto aveva promesso Toti un anno e mezzo fa. Si parlava di una rapida risoluzione della questione rifiuti e invece si continua a conferire fuori Liguria. L'unica novità in materia è la nuova tassa Giampedrone. Anche sul trasporto pubblico, settore in cui il governatore aveva promesso una rivoluzione, è rimasto tutto uguale. Per non parlare poi della sanità: non solo non c'è stata alcuna razionalizzazione della spesa, il debito è addirittura aumentato per la prima volta dopo tanti anni, nonostante i fondi statali siano stati incrementati. Infine le partecipate: Toti aveva detto che ci avrebbe messo mano, ma stiamo ancora aspettando anche un solo timido intervento. In poche parole: in questo assestamento non c'è un'idea".
Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) ha annunciato voto contrario rilevando che il testo «rappresenta una fotografia statica mentre manca una vera programmazione e un progetto di sviluppo della Liguria. Non trovo nessun elemento politicamente di spinta». Secondo il consigliere si tratta di un documento squisitamente tecnico mentre «spetterebbe alla politica la visione di insieme che manca del tutto in questo documento».