Il presidente della Commissione, Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare) e la prima firmataria della proposta di legge, Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria -Salvini) esprimono la loro soddisfazione per il via libera ottenuto dalla proposta di legge: «Si tratta di un testo che non pone divieti, ma vuole regolamentare la materia», puntualizzano i consiglieri.
La prima firmataria della proposta, sottoscritta anche dagli altri componenti del suo gruppo, spiega che il testo equipara i centri culturali di matrice religiosa, a " immobili ospitanti attrezzature di interesse comune di tipo religioso", sottoponendoli alla medesima disciplina urbanistica. «Finora - dice - i Centri culturali a carattere religioso nella nostra regione non erano in alcun modo regolamentati: dall'equiparazione prevista dal nuovo testo consegue il fatto che ai Comuni si chiede una maggiore attenzione in presenza di una richiesta di apertura di un nuovo Centro culturale a carattere religioso». Pucciarelli spiega quindi che il Comune dovrà tener conto di alcuni ed imprescindibili aspetti come, ad esempio la certezza che nell'area interessata non sia eccessivamente congestionato il traffico (pedonale e motorizzato) nelle ore di maggior fruizione della struttura. Da non tralasciare l'accessibilità dell'edificio a soggetti portatori di handicap. L'edificio scelto quale ipotetica sede del Centro culturale, inoltre, deve essere munito di adeguate opere di urbanizzazione: se assenti o inadeguate, la loro realizzazione è a carico del richiedente. Devono essere, inoltre, rispettate le distanze minime tra le aree e gli edifici da destinare alle diverse confessioni religiose che saranno definite con deliberazione annuale della Giunta regionale.
La legge puntualizza che gli edifici di culto devono essere congrui, dal punto di vista architettonico e dimensionale, con le caratteristiche e le peculiarità del paesaggio ligure.
«Va inoltre sottolineato –puntualizza Pucciarelli – che i Comuni, in presenza di una richiesta di apertura di un Centro culturale a carattere religioso, devono ascoltare il parere, non vincolante, dei cittadini, riuniti in associazioni o organizzazioni di vario genere».
La prima firmataria della proposta di legge conclude: «Questo testo non vuole impedire od ostacolare la libertà di culto, ma semplicemente introdurre una regolamentazione nel quadro assai complesso che si è venuto a creare a seguito dei mutamenti avvenuti nella nostra società negli ultimi anni».