Ci tenevamo a ribardirlo anche qui dalla Spezia, una provincia che ha avuto anch'essa le sue vittime della mafia. E' un gesto di grande valore morale e di grande coraggio. Un atto che ci rende particolarmente orgogliosi e dimostra che laddove i partiti agiscono come di dovere sono un strumento essenziale di democrazia al servizio dell'intera collettività.
Questo è il riconoscimento del lavoro portato avanti dal partito con coerenza e determinazione, e fuori da qualsiasi ritualità, nelle lotte contro i poteri criminali e le mafie che hanno avvelenato la vita di questo Paese. E' un fatto d'importanza straordinaria: Rifondazione, rappresentata dall'avvocato Fabio Lanfranca, avrà l'opportunita' di seguire dall'interno il processo che deve far luce sugli ultimi vent'anni di storia italiana ed avrà l'occasione di denunciare l'intreccio tra istituzioni e poteri criminali.
Utilizzeremo questa opportunità per onorare Peppino Impastato, Pio La Torre Giovanni Falcone, Placido Rizzotto, Rosario di Salvo, Davide Capolicchio e tutti coloro che nella lotta alla mafia hanno perso la vita. Visto che non tutte le associazioni antimafia sono state ammesse come parte civile Rifondazione Comunista si mette sin d'ora a loro piena disposizione.
Non possiamo che rammaricarci che nessun altro partito abbia sentito il dovere di costituirsi parte civile nel processo, così come il governo. Evidentemente la lotta alla mafia non riveste per tutti lo stesso significato.
I motivi di questa nostra azione sono semplici. La Procura della Repubblica di Palermo ipotizza che all'inizio degli anni '90 si sia verificata una trattativa tra la mafia e organi dello Stato al fine di determinare una modifica dell'azione politica dello Stato medesimo. Se così fosse -e vi sono numerosi elementi che depongono a favore di questa tesi- ci troveremmo di fronte a una profonda alterazione del corretto funzionamento delle istituzioni e ad una palese violazione della Costituzione e delle leggi dello Stato. Un'associazione criminale avrebbe dato vita a comportamenti delittuosi al fine di intavolare una trattativa con i vertici istituzionali e avrebbe trovato una disponibilità in tal senso all'interno dello Stato medesimo. Sulla base delle accuse formulate dalla Procura di Palermo, abbiamo dato mandato all'avvocato Lanfranca di chiedere la costituzione di parte civile di Rifondazione Comunista.
Noi riteniamo infatti di essere parte lesa, così come parte lesa sono le istituzioni dello Stato e il complesso dei cittadini italiani. Il nostro ordinamento democratico prevede infatti che la sovranità del popolo si esprima attraverso le forme previste dalla Costituzione e queste forme sono democratiche. Al di la dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare, queste sono nella sostanza la partecipazione a libere elezioni in cui i partiti politici vengono votati al fine di comporre il Parlamento. È il Parlamento che deve dare in forma chiara e pubblica l'indirizzo su cui si deve muovere il governo e il complesso degli apparati esecutivi.
Rifondazione ha concorso all'epoca dei fatti e concorre oggi democraticamente alla definizione della politica nazionale. Nella misura in cui lo Stato -o parti di esso- si sono mossi in modi oscuri e con obiettivi non dichiarati e non decisi in alcun modo dal Parlamento, ci troviamo di fronte ad uno stravolgimento dell'ordinamento democratico. Così come i partiti -previsti dalla Costituzione al fine di rappresentare il popolo italiano nella formazione della volontà generale attraverso la discussione e le decisioni parlamentari- sono stati sostanzialmente esautorati. Non hanno potuto svolgere a pieno il loro compito perché le regole del gioco sono state palesemente falsate.
Ci auguriamo quindi che il processo possa fare piena luce su questa inquietante vicenda e parimenti invitiamo tutti i partiti politici democratici a costituirsi parte civile. Infatti, se la mafia è una organizzazione criminale, la trattativa segreta con questa organizzazione da parte dello Stato costituisce una pratica eversiva. .
Tutto si può fare ma non di assistere in modo colpevolmente passivo alla distruzione della democrazia. Come diceva Peppino Impastato, la mafia uccide, il silenzio pure.
Le migliaia di vittime delle mafie, oltre ad attendere giustizia, meritano che lo stato di diritto, la democrazia e la giustizia nel nome della quale sono morti tornino ad essere parole vere e non suoni vuoti.
Massimo Lombardi
Segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia