Nel frattempo, il Comune della Spezia ha convocato per il giorno 31 maggio il tavolo, aperto a tutti i soggetti portatori di interessi, che ha l'obiettivo di costruire un progetto di riconversione produttiva dell'area attualmente occupata dall'impianto.
Ecco il testo della lettera:
"Caro Presidente,
mi ha fatto piacere sentirti citare recentemente il caso della centrale Enel della Spezia in riferimento ai programmi di fuoriuscita dall'uso del carbone.
La dismissione della Centrale termoelettrica "E.Montale" della mia città rappresenta un fatto storico. L'impianto fu inaugurato nel 1962 dall'allora Presidente della Repubblica Segni come il più grande d'Italia e il secondo in Europa in ragione della sua potenza produttiva di 1800 megawatt a carbone. Solo negli anni '90 a seguito delle battaglie dei cittadini e delle amministrazioni locali la centrale fu oggetto di una parziale ambientalizzazione e di un depotenziamento. Anche nell'ultima procedura dell'AIA abbiamo cercato di ottenere il massimo ottenibile, sempre ponendo la questione del superamento di una centrale a carbone funzionante in piena città. Il momento eè arrivato e la mia Amministrazione non vuole far arrivare impreparata la città a questo appuntamento e per questo ha avviato un tavolo, aperto a tutti i soggetti portatori di interessi, per costruire un progetto di riconversione produttiva dell'area attualmente occupata dall'impianto.
In questo contesto abbiamo chiamato Enel ad assumere un ruolo protagonista sia per programmare la continuità della sua presenza in un modo del tutto nuovo sia per favorire la riconversione delle aree che non saranno più di suo diretto interesse.
Il nostro obiettivo è far diventare La Spezia un modello positivo di come si affronta non dopo, ma in vista della sua dismissione, la riconversione di un sito industriale e di come far prevalere in tale processo le idee più innovative in ambito di energie rinnovabili e di green economy.
Ciò che ti chiedo è la disponibilità del Governo a fare attivamente parte di quello che vuole essere un ambizioso progetto capace di attrarre le idee più innovative e le risorse umane ed economiche necessarie per attuarle.
È indispensabile per noi ma lo è anche per il sistema Paese.
Negli anni 60 si costruì su questo territorio la più grande Centrale a carbone d'Italia. Oggi si può costruire un modello di riconversione energetica e industriale di una comunità all'altezza delle più belle e avanzate esperienze internazionali.
Conto sul tuo sostegno, sul tuo desiderio di dare forma alla voglia di futuro che c'è in questo nostro Paese"