"Parlano di riqualificazione e riambientalizzazione di un'area ma in realtà nascondono quella che è la vera operazione che l'azienda spezzina avrebbe intenzione di compiere: riaprire una discarica di rifiuti, ai piedi del sito di Pitelli, per fornire nuove entrate economiche utili a risanare un bilancio funestato da un buco di parecchie centinaia di milioni di euro! - prosegue Battistini - Oltre 700 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi sarebbero pronti ad arrivare nel sito di Saturnia. Non solo terre e rocce di scavo ma soprattutto FOS, Frazione Organica Stabilizzata: un composto risultante dalla triturazione dei rifiuti, proveniente dall'impianto di Saliceti, e contenente, tra gli altri materiali, carta, metallo e molta plastica".
Il consigliere regionale spiega: "Oggi a Saturnia sono stoccate circa 45 mila tonnellate di ceneri di carbone provenienti dalla centrale di Vado Ligure e circa 7 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani. Ed è questa la scusa che ACAM addotta per cercare di riaprire il sito di Saturnia: una messa in sicurezza, sostengono i vertici dell'azienda, di questo materiale, che non sarebbe, attualmente, stoccato in un sito adeguatamente impermeabilizzato. Ma la domanda alla quale sarebbe il caso che ACAM rispondesse dovrebbe essere: possono 700 mila tonnellate di rifiuti mettere in sicurezza le attuali 50 mila tonnellate presenti?"
"Come MoVimento 5 Stelle - conclude il portavoce - auspichiamo che la Regione esprima un parere negativo al procedimento di VIA sul nuovo impianto di Saturnia e che si vada verso la caratterizzazione dell'area, comprendendone i rischi e le condizioni attuali, e mettendo in pratica una vera messa in sicurezza del materiale già stoccato senza aggiungerne, ad esso, dell'altro".