«Il progetto di riqualificazione ci sembra piuttosto un programma per la riapertura dell'impianto – dicono i due consiglieri – visto che si prevede un ulteriore riempimento con terre e rocce di scavo e con Fos (Frazione organica stabilizzata), proveniente dall'impianto di Saliceti».
Continuano Costa e Pucciarelli: «Nella discarica ci sono già circa 53 mila metri cubi di rifiuti e tra questi anche ceneri provenienti dall'impianto Enel di Vado. Riteniamo pertanto opportuno, prima che venga assunta qualsiasi decisione in merito al progetto di Acam e prima di consentire che del materiale venga sovrapposto a quello già stoccato, che si effettui un'attenta analisi di quanto già si trova in discarica ed un'attenta "caratterizzazione" dell'area; il rischio, a nostro avviso e anche secondo quanto ci è stato segnalato da un geologo, Giovanni Raggi, presente alle audizioni, è che ci siano delle sacche di percolato che potrebbero scivolare a valle: l'impianto si trova a soli 17 metri sul livello del mare».
Concludono i consiglieri: «Siamo certi che l'assessore Giampedrone ed i suoi uffici, con i quali siamo già in contatto, provvederanno affinchè vengano fatti tutti gli approfondimenti necessari».