Siamo partiti dal problema riguardante l'attuale fase di incertezza per la commessa legata agli ultimi 34 VBM che OTO Melara dovrebbe fornire all'Esercito Italiano, affrontando la necessità di garantire all'azienda ed a tutto l'indotto, fondamentali per il nostro territorio, quella continuità lavorativa che, ad oggi, sembra essere messa fortemente a rischio dall'incertezza sulla commessa citata e, comunque, da un business basato esclusivamente su una tipologia di prodotto in un mercato, evidentemente, non più florido come in un passato anche recente.
Per questa ragione, pur confermando la nostra contrarietà a qualsiasi atto di guerra, ma considerando le nostre Forze Armate come strumento di difesa del Diritto, come sancito dall'art. 11 della nostra Costituzione, nell'ottica di garantire il futuro a questa importante azienda spezzina, abbiamo ottenuto di impegnare il Presidente e la Giunta Regionale ad attivarsi, presso i Ministeri competenti, per sollecitare rapidamente lo stanziamento necessario a completare la fornitura degli ultimi 34 VBM previsti.
Da questo imprescindibile punto, di breve respiro, abbiamo messo in campo quella che potrebbe diventare, con la disponibilità dei Ministeri competenti e dei vertici Finmeccanica, una politica di programmazione atta a garantire un futuro produttivo all'azienda ed al suo indotto anche, e soprattutto, attraverso una diversificazione ed affiancamento di ulteriori linee produttive, ed un investimento nel comparto di ricerca e sviluppo in settori ad alta tecnologia sul settore civile, robotico, biomedicale ed energetico.
In questo modo, pensiamo si possa concretamente consegnare all'azienda spezzina quel valore aggiunto in grado di poterle permettere di gestire eventuali crisi del settore principale, o comunque momenti di temporanea difficoltà, come quello in atto oggi, garantendo il mantenimento dello stabilimento, di tutte le sue linee produttive, dell'headquarters, del comparto di ricerca e difendendo così l'interesse dei lavoratori e del cospicuo indotto esterno.