Indipendentemente da come uno la pensi sul problema delle concessioni a trivellare gas e pretrolio in mare entro le dodici miglia, assegnate alle società petrolifere senza alcuna scadenza a dispetto delle normative europee, votare al referendum significa difendere l'unico istituto di democrazia diretta che abbiamo in Italia. Per questo invitiamo i nostri concittadini a recarsi alle urne.
Ci sorprende e indigna l'appello del Partito democratico per il non voto. Da anni il PD conduce una battaglia contro "l'antipolitica". Ora chiediamo a tutti coloro che si riconoscono in quel partito: cosa c'è di più politico in una democrazia che esprimere le proprie opinioni attraverso il voto, senza confondersi con la massa di qualunquisti che non vanno a votare per indifferenza e scarso senso civico? Votare è un atto profondamente democratico. L'antipolitica non vota. Chiediamo agli esponenti di quel partito, a cominciare dal senatore Massimo Caleo, di prendere una chiara posizione a favore del voto. Fino ad oggi l'invito a disertare le urne in passati referendum era venuto da un certo Bettino Craxi, che invitò gli italiani ad andare al mare nel referendum del 1991, che mirava a cancellare il "mercato delle preferenze" dalle schede elettorali, e da Silvio Berlusconi, che invitò all'astensione nel referendum sull'acqua pubblica. Non ci sembrano esempi di alta democrazia.