"Un atto dovuto – lo definisce Battistini - alla luce del disastroso scenario che emerge in queste ore. Quanto sta avvenendo alla Spezia restituisce un quadro fedele del vero e proprio scontro tra bande che attraversa il Partito Democratico nello spezzino e non solo. Ma le spaccature e le lacerazioni politiche all'interno di un partito non possono e non devono riflettersi sull'attività istituzionale di un'amministrazione eletta dai cittadini".
"Un'analisi politica seria – prosegue Battistini - spiegherebbe in due parole quanto sta avvenendo alla Spezia, che poi avviene di fatto in tutta la provincia, da Sarzana a Santo Stefano: una resa dei conti tra fazioni interne dove il pesce grosso deve comunque sempre divorare quello piccolo, in pieno stile renziano".
"A un anno dalle elezioni, questa mossa sembra fin troppo ingenua – conclude il portavoce pentastellato - A volerla leggere in chiave di fantapolitica, si potrebbe pensare che si stia creando per la prossima campagna elettorale, a cui Federici non potrà partecipare, una frangia pulita di dissidenti per non perdere la città e, nel contempo, far rivincere il marchio Pd, che è quanto di più disastroso ci sia stato in questi anni alla Spezia"