Qualche settimana fa durante la discussione sul DDL Cirinnà il Consigliere regionale Giovanni De Paoli sentenziò "Se avessi un figlio gay gli darei fuoco". Oggi "Giornata internazionale della donna" una sua collega, la Consigliera regionale Stefania Pucciarelli, si è presentata in aula indossando il burqa, per "celebrare" l'otto marzo. "Ho voluto mettere in atto questa iniziativa - ha spiegato la leghista - per dare voce alle donne invisibili che si trovano sul nostro territorio ma sono invisibili e sono vittime di violenza da parte dei loro mariti".
Dietro il pretesto di sostenere le lotte delle donne per una giusta emancipazione civile e sociale, la Lega vuole far passare il messaggio dell'Islam come unico elemento di crescita del patriarcalismo che, invece, prospera nelle più moderne civiltà "occidentali".
Il maschilismo e la violenza sulle donne sono trasversali e attraversano tutte le culture. A partire dal "celodurismo" leghista di vecchio stampo con l'esaltazione del "membro" come elemento di virilità assoluta, come valore non negoziabile.
La provocazione della Pucciarelli, fortunatamente allontanata dall'aula, rischia di avere come unico risultato - oltre ai "quindici minuti di celebrità" profetizzati da Andy Warhol - l'aumentare dell'odio verso i migranti.