Aver etichettato la nostra denuncia prima come "bufala" e poi, man mano che la sua veridicità lasciava sempre meno spazio a dubbi, come "pelo nell'uovo" non aveva creato buone premesse per la sua credibilità, specialmente in vista dell'incontro richiesto dall'assessorato della Regione, ora non più politicamente amico ed evidentemente non più disponibile a chiudere un occhio su evidenti anomalie.
Oggi, però, sostenere ancora che il progetto della pista ciclabile, approvato e finanziato, fosse frutto di un'ipotesi di progetto lo troviamo estremamente irrispettoso delle istituzioni e dei cittadini che queste rappresentano.
È il momento di non lasciare più spazio a una dialettica che cerchi di nascondere i fatti e quindi lo diciamo con la massima chiarezza: sostenere che il progetto esecutivo approvato e finanziato e che, in particolare, la tavola 3E di tale progetto fosse solo un'ipotesi è un falso. E, se l'assessore Baudone lo sostiene, si rende autore di una bugia.
La stessa ipotesi di una modifica del progetto della pista ciclabile, ammesso che sia praticabile trattandosi di progetto finanziato dalla Regione e che comunque comporterebbe costi aggiuntivi per i cittadini, conferma la necessità di porre rimedio all'anomalia da noi segnalata e sempre smentita da Baudone.
Per queste ragioni riteniamo che l'assessore Baudone, responsabile di questa situazione, abbia il dovere di prendere atto del fallimento della sua azione e dimettersi.