Difficile capire per quale ragione i pochi esponenti della maggioranza che hanno preso la parola ed il Sindaco stesso si siano sentiti in dovere di dichiarare come questo piano casa non sia assolutamente consono alle necessità del territorio, dovendo normare le regole di edificabilità su una regione geomorfologicamente tanto variegata, salvo poi alzare la mano a comando per approvarlo, utilizzando tra l'altro dei parametri più permissivi che la legge consente in materia di cambio di destinazione d'uso ed incrementi volumetrici.
Difficile capire come, in coscienza, abbiano potuto votare contro gli emendamenti presentati da Rifondazione Comunista, che erano volti ad aumentare le aree critiche del territorio in cui la libertà di cementificare non fosse consentita, senza neppure emettere un suono che potesse, in
qualche maniera, spiegare questa scelta.
Difficile capire come abbiano potuto, nello stesso modo, respingere l'emendamento che avrebbe, quantomeno, impedito la creazione di molte piccole unità abitative, tipica situazione in cui la speculazione edilizia potrebbe esplodere, chiedendo di aumentare da 50 a 75Mmq la dimensione minima delle unità risultanti da frazionamenti.
Molto più semplice, forse, intuire l'obiettivo di questa approvazione che, apparentemente obtorto collo, consentirà all'attuale amministrazione di usufruire, nell'ultimo anno di un quinquennio devastante, di cospicue somme derivanti dagli oneri di urbanizzazione, con le quali provare, nello sprint finale, a raccontare agli Ortonovesi che, se alle prossime elezioni voteranno ancora per loro, stavolta sapranno come amministrare.
Buon tentativo da ultima spiaggia, certamente non lo lasceremo passare sotto silenzio.