Il Comune nicchia sulle difformità rispetto al progetto originale che la soprintendenza (come da verbale di dicembre) annuncia di aver rilevato. C'è stata quindi una variazione de facto del progetto? E se si, dov'è l'iter ad hoc di detta variazione? Sembra fatto apposta per ritornare al TAR! Patologico poi appare il negare la secca bocciatura, in sede di ricorso, sulle eccezioni presentate dall'Amministrazione nel merito delle prescrizioni della soprintendenza. Peccato che, mentre si nega la "Caporetto", sempre l'Amministrazione ammetta che sono avviati i contatti con la soprintendenza per integrare nel progetto le summenzionate prescrizioni.
Si prenda finalmente atto che il progetto Vannetti-Buren è morto e sepolto (con buona pace dei progettisti, che rifiutano qualsiasi variazione nel merito, dimenticando che non compete a loro, ma agli uffici tecnici decidere!), che l'iter del progetto ha presentato palesi lacune di cui si dovrà rispondere e che bisogna finalmente avviare quel processo partecipativo indispensabile per chiudere positivamente la vicenda.
Intanto, come se non bastasse, piove sul bagnato: sono sempre più vistosi i cedimenti della pavimentazione, vera offesa al cittadino che vede una pavimentazione nuova in condizioni pessime dopo pochi mesi, con buona pace dei denari pubblici spesi. Chi ne risponde? Per non menzionare l'incredibile spettacolo degli autobus, tra pensiline corte con accesso sulle aiuole, ristretti spazi di manovra, autovelox (!!!!) e file indiane con ambulanze, con uno spettacolo degno di una slapstick comedy. E mentre sentiamo parlare di trasferimento delle corse dei mezzi pubblici (che si spera essere solo una barzelletta), è di oggi la notizia di un'ambulanza costretta a passare sul marciapiede.
La farsa deve finire. Subito la variante al progetto e un progetto condiviso. Piazza ridata ai cittadini e chi ha sbagliato paghi.