"Ero certo che l'apertura di un confronto sulla funzione del Comitato di Solidarietà Immigrati, gli sviluppi dello stesso negli anni e le prospettive future avrebbe alimentato un dibattito utile al Comitato. Tale discussione sarà tanto utile quanto libera e non tesa esclusivamente alla protezione dell'esistente.
Ho letto con molto interesse le dichiarazioni al riguardo della Presidente ARCI Antonella Franciosi, alla quale prima di tutto chiarisco che le intenzioni dell'Amministrazione non siano contro qualcuno e tanto meno contro il C.S.I. e la sua storia. Vogliamo aprire un confronto pubblico, sollecitando il mondo dell'associazionismo e del volontariato a capire se oggi ci siano le condizioni e le forze per rilanciare quel progetto."
"Chiedo inoltre alla Franciosi – continua Stretti – perché ARCI sia uscita dal Comitato Solidarietà Immigrati, se il suo giudizio al riguardo è così positivo, volendone salvaguardare ora l'esistenza senza un coinvolgimento diretto e declinando le responsabilità esclusivamente al Comune? Voglio domandare anche se sia disponibile ad aiutarci in un percorso politico di rilancio e coinvolgimento di nuove energie.
La crisi che stiamo vivendo impone alle Amministrazioni di investire con ancora più attenzione le proprie risorse. Nel settore del Welfare è fondamentale lavorare per costruire una rete tra le realtà di volontariato e associazionismo senza preclusioni e personalismi. Non sarà l'Amministrazione Comunale a decretare il destino del C.S.I., ma sarà la capacità di coinvolgimento del Comitato stesso e la risposta che darà la città e le sue forze sociali che la compongono alla richiesta di aiuto che sto ponendo alla loro attenzione.
Io lavorerò con l'obbiettivo di salvare il C.S.I. e rilanciarne la funzione. Siete disposti ad aiutarmi?"