«Trovo surreali le dichiarazioni dei consiglieri Lunardon e Michelucci sulle nuove norme in materia di commercio – dice Pucciarelli - E' da tempo, del resto, che il PD si prodiga a dar di sé l'immagine di un partito attento a difendere le peculiarità del piccolo commercio provinciale dalle angherie della Regione Liguria a tradizione leghista, rea, a loro dire, di progettare una vera e propria invasione di centri commerciali. A questo punto mi sento in dovere di redarguire i miei colleghi: se la loro intenzione è arginare l'espandersi sconsiderato della grande distribuzione, che tanto danno porta al piccolo commercio, sono arrivati tardi. Anzi: tardissimo. Infatti la nostra provincia è stata già subissata dai grandi centri di distribuzione commerciale, e la colpa di una simile situazione è tutta delle amministrazioni comunali targate PD che hanno permesso l'espandersi ed il loro proliferarsi».
Il consigliere fa alcuni esempi a testimonianza di ciò.
«Il permesso perché venissero aperte Le Terrazze, a La Spezia - spiega - dove i croceristi vengono portati sistematicamente trascurando i negozi del centro storico, non è stato certo dato dalla Lega Nord o dalla Giunta Toti, né tanto meno quello del centro commerciale a Santo Stefano Magra, al fianco del quale, negli ultimi giorni, è comparso un altro superstore con all'interno una rivendita alimentare, il tutto concentrato a pochi metri di distanza; né abbiamo voluto l'Ipercoop a Sarzana, tanto cara alla sinistra, né i vari Eurospin etc... etc... Questi, mi chiedo, non hanno causato la crisi del piccolo commercio? Per gli esponenti del Pd sembrerebbe di no».
«La verità, credo, è tanto semplice quanto scomoda – conclude - Aver lasciato ai Comuni la facoltà di decidere se e dove situare i centri di grande distribuzione è stato un errore commesso con troppa leggerezza. Ogni Comune, si sa, tira l'acqua al proprio mulino, vede le conseguenze strategiche e occupazionali nell'ambito limitato del proprio territorio (magari con un occhio di riguardo a che siano i supporters del sindaco in carica ad ottenere un posto di lavoro) e non si cura delle possibili ricadute negative sui territori limitrofi e sul piccolo commercio. La Regione, al contrario, dall'alto di una visione imparziale che abbraccia l'intero territorio ligure può, e deve, considerare di volta in volta le ricadute sull'intero territorio, e lo farà senza dubbio, cercando di limitare il più possibile gli svantaggi dovuti alla presenza di un centro commerciale, massimizzandone invece le ricadute positive. Ciò detto, non intendo certo tirarmi indietro di fronte alla prova dei fatti: si monitori ogni anno, assieme ai colleghi dell'opposizione PD, la situazione in provincia di La Spezia per quanto riguarda l'innesto e la proliferazione dei grandi centri di distribuzione commerciale, e si veda se per colpa di questa legge il piccolo commercio ne avrà risentito. Se così sarà, io stessa sarò la prima ad impegnarmi per cambiare la normativa. In caso contrario, invece, aspetterò con piacere un buon numero di mea culpa da parte di chi oggi si prodiga a difendere il piccolo commercio».