Il consigliere regionale De Paoli sta dalla parte dei cacciatori della provincia di La Spezia, e dopo aver raccolto le loro lamentele e le molte segnalazioni in cui era evidente l' insoddisfazione per il metodo con cui è gestito l'ATC spezzino, ha presentato un'interrogazione che è stata discussa ieri, in occasione della seduta consiliare.
«L'assessore Mai – dice – ha riferito in aula che contro l'ATC spezzino è stato di recente presentato un ricorso al TAR Liguria da parte della Federazione Italiana della Caccia, che ha chiesto l'annullamento del provvedimento della Provincia della Spezia con cui è stato raddoppiato il numero dei componenti del Comitato di gestione».
Gli uffici regionali hanno proceduto alla richiesta di chiarimenti e dopo aver esaminato le giustificazioni fornite dall'ATC spezzino tramite il proprio legale, stanno attualmente valutando se esistono gravi inadempienze o irregolarità come previsto dall' art.24 della legge regionale 29/1994, prima di procedere, nel caso fosse necessario, al Commissariamento.
«Mi è stato riferito inoltre dai cacciatori - spiega De Paoli - che è stato aumentato in modo arbitrario il numero dei componenti di cui deve essere composta una squadra di caccia al cinghiale, con conseguente diminuzione delle squadre, e la possibilità di crearne nuove, motivo questo che ha seminato molto malcontento e ha contribuito a rompere quegli equilibri così faticosamente raggiunti tra gli appassionati di questo sport».
L'assessore, in merito al numero dei componenti delle squadre di caccia al cinghiale, ha riferito che il numero in questione deriva da uno specifico provvedimento adottato dal Presidente della Provincia della Spezia, quando ancora la competenza era dell'Amministrazione provinciale. Tale numero di componenti non risulta essere mutato, essendo stato fissato in venti unità già da alcuni anni, e tale è rimasto anche nella corrente stagione venatoria 2015/16.