I sindaci, infatti, quando non sono lieti di vedere invaso il proprio territorio dai clandestini, si trovano a subire le ingerenze delle Prefetture senza poter levare lamentele d'alcun tipo, pena l'esser definiti razzisti, xenofobi, etc...
Mi permetto allora di indicare ai Comuni liguri, così vessati dall'attuale Governo Renzi (ma anche, prima, da Letta e Monti), una via non ancora battuta per cercare di strappare allo stato centrale un po' di denaro: si provi ad imporre la tassa di soggiorno sui richiedenti asilo. Dei trentacinque euro giornalieri spesi per ciascun migrante, cinque almeno vadano ai Comuni, così da permettere loro di agire con maggiore efficacia nel sostenere la parte più debole della cittadinanza.
Purtroppo non tutti i Comuni, si sa, hanno la possibilità di istituire con delibera di consiglio l'imposta di soggiorno, ma molti - località turistiche, capoluoghi di provincia, unioni di comuni - possono farlo; dunque ci provino, pur nella consapevolezza che qualcuno comincerebbe subito a cavillare per evitare l'applicazione di cui si parla.
Del resto tentar non nuoce, e di questi tempi, finché il voto popolare non spazzerà via la cecità politica della maggioranza di governo, si deve fare il possibile per difendere le proprie prerogative contro chi non ha a cuore l'interesse degli italiani.