Passando all'analisi del problema è chiaro che la viabilità della Ripa agisce in un luogo molto delicato da un punto di vista idrogeologico e ambientale, e anche talune alternative mostrano analoghe se non maggiori problematiche. Per esempio è stato un bene aver tenuta finora ferma la prevista costruzione del ponte di collegamento Ceparana – Santo Stefano, il quale avrebbe tali e tanti aspetti negativi nell'impatto con l'ecosistema fluviale da considerarsi un rimedio peggiore della malattia, oltre ad aggravare il rischio idraulico visto l'inevitabile ostacolo al deflusso delle acque costituito dai piloni di sostegno e dalla struttura stessa del ponte.
Per motivi analoghi è da scartare l'idea uno "spanciamento" dell'attuale strada della Ripa verso l'area golenale del fiume: s'invaderebbe e restringerebbe un'altra area alluvionale con le disastrose conseguenze idrauliche ed idrogeologiche a valle che ne deriverebbero.
Secondo noi l'unica soluzione praticabile, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico essendo pure la meno onerosa, è quella proposta del Presidente Regionale dell'Ordine dei Geologi Carlo Malgarotto, la quale non solo eviterebbe l'invasione di aree alluvionali, ma permetterebbe la messa in sicurezza della Ripa. (9 settembre)