Una donna con una passato molto difficile, cittadina italiana e madre single, vive da più di un anno nella dimenticanza delle istituzioni.
Parliamo della privazione di un bene primario: l'acqua. Infatti la persona in questione, assegnataria di una casa popolare dopo alcuni anni di soggiorno in Casa Rifugio per donne vittime di violenze fisiche, è dal 2014 che si vede negata la possibilità di allacciarsi regolarmente all'acquedotto; causa ne è un'arretrata morosità nei confronti della società che eroga il servizio, morosità di cui più volte ha chiesto la rateizzazione ma che sempre si è vista negare. Così, ad oggi, è ancora senza un allaccio regolare.
Dopo averla incontrata, essere stata in sua compagnia, mi domando come sia possibile che oggi si permetta il protrarsi di una simile umiliazione, come sia possibile che il Comune di La Spezia, forse troppo occupato nella celebrazione mediatica della festa della marineria oppure nell'organizzazione di feste multiculturali al quartiere umbertino (dove gli italiani oramai si contano sulle dita di una mano), consenta tutto ciò. Credo, e spero di sbagliarmi, che il sindaco e l'assessore ai servizi sociali neppure sappiano che volto ha questa persona, sebbene più volte si sia presentata agli uffici comunali di competenza. Non c'è altra spiegazione, altrimenti, al perdurare di una simile situazione. Aiutare gli italiani, del resto, non va più di moda.
Deduciamo da questa storia che una cittadina italiana, decisa ad assolvere alle proprie mancanze nei confronti del settore amministrativo dello Stato, si vede costretta ad essere privata di un bene prezioso come l'acqua, nonostante dalla segnalazione sia trascorso un anno. Dov'è la tanto vantata attenzione della sinistra alle problematiche sociali? Temo sia presente soltanto quando si tratta di fare le passerelle in difesa dell'orda di clandestini che quotidianamente ci invade. Per il resto, i cittadini italiani sono lasciati a se stessi.
Questo è soltanto il primo passo che in veste di commissario provinciale della Lega Nord e Consigliere Regionale intendo muovere; nella zona dove questa persona risiede ho potuto constatare la presenza di un enorme numero di stranieri e di appartenenti all'etnia rom. Mi chiedo quanti sono i regolari allacci ad Acam presenti negli stabili, quanti sono in regola con il pagamento, e quante morosità sono state invece sanate dall'intervento del Comune.
Intendo infine muovermi nelle sedi opportune per far valere le istanze non della politica, ma della civiltà che prima di tutto fonda e sostiene il lavoro della politica. (7 settembre)