"Il risultato - prosegue - è stata una drammatica sequenza di crolli e cedimenti strutturali che si possono riassumere in 4 date:
9 giugno: crolla il controsoffitto di una sala mensa in una scuola media di Bolzaneto, a Genova.
26 giugno: collassa la parete di una palestra a Laigueglia, Savona.
17 luglio: dichiarazione di inagibilità per rischio crolli del Liceo De Amicis di Imperia.
24 agosto: crollo di un controsoffitto in una scuola materna di Riccò del Golfo, Spezia.
Cronaca di un'ordinaria estate di degrado (e per fortuna senza vittime) da cui nessuna provincia si è salvata. Per questo ho presentato oggi in aula un'interrogazione sulle condizioni fatiscenti dell'edilizia scolastica pubblica regionale e sulle motivazioni per le quali i fondi pubblici vengono regolarmente vincolati sulle scuole private.
"Ancora una data: 24 febbraio 2014 - ho esordito così nel mio intervento di oggi - Il genio della #buonascuola, quello di Firenze, aveva promesso: 'girerò una scuola a settimana'. Chi l'ha visto? Qualcuno l'ha mai visto?'. In compenso, il ministero dell'Istruzione, regioni e comuni hanno imposto pesanti tagli annui alle scuole pubbliche e, nello stesso periodo, a fronte di mancati investimenti, sono stati girati quasi 700 milioni a quelle private.
La giunta Toti, dal canto suo, si è subito allineata a Roma. E, invece di investire sulla scuola pubblica, come primo provvedimento del proprio governo ha destinato 6 milioni di euro alle scuole private. Il motivo lo ha spiegato questa mattina l'assessore all'Edilizia Marco Scajola, in risposta alla mia interrogazione.
"Noi non facciamo differenze tra una scuola e l'altra. Per noi sono tutte uguali". Ma se, per loro, questo vuol dire tenerle sullo stesso piano, vien da parafrasare la celebre massima del George Orwell della Fattoria degli animali: "Tutte le scuole sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre..." (2 settembre)