Salutiamo con favore la riapertura del cantiere con l'auspicio che possa evitare alla nostra città oltre al danno delle brutte architetture la beffa degli scheletri incompiuti. Esprimiamo soddisfazione per la volontà di riaprire come primo atto il sottopasso di via Murello. Qui però la nostra soddisfazione si ferma. Per due motivi.
Ancora una volta su un progetto tanto importante come la revisione della parte pubblica del Piano Botta, i cittadini vengono tenuti fuori. Sembra di capire che gli uffici hanno elaborato un progettino minimo per riaprire il sottopasso e che la cosa si fermi lì giusto per non perdere i fondi FAS. Se così non fosse, ci sembrerebbe coerente col programma del sindaco favorire la partecipazione pubblica attorno al ridisegno di piazza Terzi e area ex ferrovia e non limitarsi alla trattativa privata nelle segrete stanze. Vogliamo richiamare la memoria del sindaco all'impegno pubblicamente assunto nel dicembre 2013, dopo il fallimento della gara da 28 milioni di euro per realizzare la parte pubblica della Variante di via Muccini, di coinvolgere il Comitato Sarzana, che botta! nella stesura di un nuovo progetto. A noi non interessa essere primi attori. Il nostro interesse è che si coinvolgano i cittadini, le associazioni, i partiti, il consiglio comunale, insomma tutte le articolazioni della società sarzanese secondo lo spirito che questa amministrazione ha inaugurato con la Città delle Idee.
Dalla lettura delle delibere di giunta sul bilancio 2015 appare chiaro che eliminare il degrado da piazza Terzi e area ferroviaria, dare risposte alla viabilità e ai parcheggi (leggiamo che si parla di 150 posti auto invece della previsione di 500, in aperta violazione degli standard urbanistici di legge!), restituire dignità all'ex mercato ortofrutticolo non sia una priorità. Le priorità sono la controversa strada dello stadio, che rovinerebbe una struttura invidiata in Liguria, e, soprattutto, la strada di Tavolara. Insomma invece di concentrare risorse nelle opere per una zona nevralgica della città, s'investono oltre 300 mila euro solo per espropriare terreni a Tavolara, in ossequio a interessi privati ben individuati.
Come Comitato abbiamo operato in questi mesi per essere pronti a un confronto serio con l'Amministrazione secondo l'impegno preso. Abbiamo incontrato i cittadini, abbiamo elaborato alcune proposte per dare dignità e vivibilità alla zona più degradata del centro urbano, aumentando il verde, riducendo l'assedio del traffico, cercando di individuare nuove funzioni per l'ex mercato e per l'ex area ferroviaria. Le mettiamo al servizio della città e dell'Amministrazione disponibili a rivederle, a integrarle a confrontarle con altre, perché questo è il vero senso della partecipazione.
(16 luglio)