"I diritti più elementari - prosegue - sono ancora negati in Italia mentre in paesi lontani, più cattolici o più puritani a seconda dei casi, si fanno strada elementi di uguaglianza che riconoscono una verità elementare, banale e per questo difficile da conquistare proprio per tutte e tutti: l'affetto, l'amore non hanno differenze. Si manifestano in espressioni multiformi, ma i ragazzi che amano i ragazzi, le ragazze che amano le ragazze, i ragazzi che amano le ragazze, chiunque si vuole bene ha diritto di vivere questo sentimento pienamente, senza limitazioni di legge che si trasforma, spesso, in una morale presuntamente "superiore". E ha diritto a vederlo riconosciuto universalmente: dalla legge alla morale.
Siamo in piazza per questo semplice motivo: siamo forse gli amici più stretti dell'uguaglianza. Di qualunque uguaglianza. Ecco perché ci siamo stati, ci siamo e ci saremo".