Nelle premesse di detta delibera si spiega che si tratta di un obbligo previsto dal Piano Cottarelli e ripreso dalla legge di stabilità del 2015 (L. 190/2014) che ha imposto agli enti locali l'avvio di un processo di razionalizzazione che possa produrre risultati già entro la fine del 2015. Il comma 611 della legge 190/2014 stabilisce l'obbligo di avvio di un "processo di razionalizzazione" sulla base di alcuni criteri generali (eliminare le società e le partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali, anche mediante liquidazioni o cessioni; sopprimere le società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; eliminare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; aggregare società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;contenere i costi di funzionamento, anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, ovvero riducendo le relative remunerazioni). Il comma 612 della legge 190/2014 impone l'approvazione, entro il 31 marzo 2015, di un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni, le modalità e i tempi di attuazione, l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire e che al piano operativo sia allegata una specifica relazione tecnica. Inoltre, nel piano di razionalizzazione allegato alla delibera n. 40 si legge: "il piano definisce modalità, tempi di attuazione, l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Allo stesso è allegata una specifica relazione tecnica".
Raffaella Fontana, capogruppo consiliare del gruppo PD Scelta Democratica, va all'attacco dell'amministrazione guidata da Giacomo Raul Giampedrone: "Tale relazione tecnica non risulta essere stata redatta da parte dell'amministrazione comunale. La giunta comunale con delibera n. 40/2015 ha deliberato di invitare il sindaco a sottoporre il piano al consiglio comunale nelle prima seduta utile iscrivendolo all'ordine del giorno della riunione. In data 24.4.2015 veniva convocato consiglio comunale per il giorno 30.4.2015, senza la preventiva conferenza dei capigruppo, così come previsto dall'art. 28 del Regolamento di funzionamento del consiglio comunale che prevede che il Presidente del Consiglio Comunale convochi il consiglio e fissi l'ordine del giorno sentita la conferenza dei capigruppo. All'ordine del giorno della seduta consiliare non è stato inserito un punto concernente il Piano di razionalizzazione delle partecipate".
Tutto ciò premesso, con un'interrogazione urgente, il PD chiede di conoscere i motivi per i quali non è stato inserito all'ordine del giorno della prima seduta consigliare utile, così come previsto dalla L.190/2014 e dalla delibera di Giunta n. 40/2015, il Piano Operativo di razionalizzazione delle società partecipate; di sapere come mai non è stata predisposta la relazione tecnica prevista dalla L.190/2014 e dalla delibera di Giunta n. 40/2015.