Apprendiamo con sconcerto che la città di Sarzana ha deciso di abbandonare ogni velleità di programmazione urbanistica degna di tale nome. Lo dimostra la folle scelta di far una struttura interrata a parcheggio nel campo dell'oratorio di S.Maria, in pieno centro città. Tanto folle il progetto quanto risibili le motivazioni dell'assessore Bottiglioni, il quale evidentemente confonde il suo ruolo di tutela degli interessi di una comunità con quelli di un privato. Serve dunque cementificare e cantierare uno dei più pregevoli centri storici della provincia per riqualificare una recinzione e per dare nuovi spazi in cui i giovani potranno più agevolmente crescere e formarsi?
Sarà il caso che l'amministrazione sarzanese si occupi a tempo pieno di dare uno piano urbanistico degno di tale nome al proprio territorio, visto che il citato PRG è da tempo scaduto e tenuto in vita a suon di varianti votate a colpi di maggioranza. Una situazione di illegittimità che va colmata, mentre invece si pensa a giustificare interventi speculativi che non hanno alcuni interesse comunitario.
Insomma, la provincia è percorsa da un pressapochismo impressionante, dove la politica urbanistica è dettata dagli interessi privati ed a pagare sono i cittadini. Casello autostrale in più o in meno.