Dinnanzi a quanto stiamo apprendendo, noi associazioni delle imprese, dei residenti e di chi tutela e ama questo territorio, torniamo a manifestare preoccupazione ed anche contrarietà, vedendo che pur parlando di unione si nota una spaccatura, che vede Vernazza andare da sola. Spaccatura e confusione, dato che le unioni che nascerebbero utilizzerebbero entrambe il nome "5Terre", che invece ha sempre espresso una unità ed unitarietà".
Ne sono convinti Confcommercio 5 Terre, Associazione Ospitalità 5 Terre, Consorzio turistico in Manarola, Circolo Pescatori Sportivi di Manarola, Pro Loco/Consorzio turistico 5 Terre, Consorzio piccola pesca e Uniti per Corniglia, che hanno dunque voluto incontrare il Parco delle 5 Terre, nella persona dello stesso Presidente Vittorio Alessandro, per analizzare quanto sta accadendo, ma soprattutto ribadendo che le 5 Terre sono cinque e tali devono rimanere.
Una richiesta che viene quindi sia dalle suddette associazioni rappresentanti operatori, cittadini, sia da chi tutela il territorio, che sia terra o mare.
"Già lo scorso 18 novembre manifestammo i nostri sentimenti e dubbi, - spiegano le varie realtà - e come allora oggi li ribadiamo dinnanzi ad una unione che non vede Vernazza. Ma soprattutto che vede le 5 Terre divise.
L'auspicato Associazionismo dei tre Comuni delle 5 terre permetterebbe infatti, nel rispetto delle norme vigenti, il raggiungimento dei tremila residenti, soglia minima richiesta per dare vita all'Unione dei Comuni.
Oggi, e da sempre, Riomaggiore, Vernazza e Monterosso rappresentano realtà territoriali che hanno le stesse caratteristiche morfologiche, stessa omogeneità sotto l'aspetto economico e di popolazione, e devono come priorità gestire problematiche comuni prima fra tutte la difesa e messa in sicurezza del territorio.
Senza tralasciare che appartengono, condividono e difendono l'Area Marina Protetta delle 5 Terre.
Lontani da alcuna tentazione autoreferenziale e nello spirito stesso della legge che prevede una Unione di Comuni secondo criteri ritenuti fondamentali come la contiguità, l'omogeneità e la complementarietà pensiamo, come rappresentanti di associazioni radicate sul territorio, come cittadini residenti ma, soprattutto come portavoce dei numerosissimi nostri compaesani interpellati, di invitare le Amministrazioni Locali ad un ripensamento del progetto di Unione di Comuni che vada oltre i confini dei Comuni delle 5 Terre.
Ogni altra tipo di Unione, che coinvolge diverse realtà, ci pare una forzatura, quasi un modo contabile per raggiungere un quorum di abitanti, un mero rispetto di un obbligo di legge ma che non tiene conto delle nostre realtà territoriali e della volontà dei residenti. Siamo altresì favorevoli, in un prossimo futuro, dopo un periodo di rodaggio e di acquisizione di esperienze e rafforzati i principi e gli scambi tra i comuni componenti l'Unione Fondatrice, a poter ampliare i confini verso territori limitrofi a noi omogenei e che ne facessero richiesta.
Vittorio Alessandro ha quindi ribadito la propria massima disponibilità a essere rappresentate ed interprete delle ragioni, opinioni ed umori delle genti delle 5 Terre, fin dalla riunione che si terrà mercoledì prossimo.
Nella speranza che con un passo indietro si possa riaprire il discorso e le procedure e creare una vera unione. Lo spirito che ci alimenta si basa, ribadiamo, sul fatto che insieme si vince. Divisi si perde".
