A tal proposito è stata inoltrata all'Amministrazione una interrogazione, pubblicata di seguito.
PREMESSO CHE
La L.36/2001 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" e il DPCM 08/07/2003 hanno lo scopo di dettare i principi fondamentali diretti a:
assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione;
promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all'articolo 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell'Unione Europea;
assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l'intensità' e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili.
La suddetta legge ha per oggetto gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili, militari e delle forze di polizia, che possano comportare l'esposizione dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. In particolare si applica agli elettrodotti ed agli impianti radioelettrici compresi gli impianti per telefonia mobile, i radar e gli impianti per radiodiffusione.
Le amministrazioni provinciali e comunali, al fine di esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale per l'attuazione della suddetta legge, utilizzano le strutture delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, di cui al decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61.
CONSIDERATO CHE
Con la determina dirigenziale n. 6500 del 11/11/2014 il Comune della Spezia affida ad ARPAL le verifiche dei limiti di campo elettromagnetico CEM di tipo ELF per la cabina ENEL MT/BT presente accanto all'ufficio URP e verifiche CEM di tipo RF per le postazioni di telefonia cellulare presenti sulla copertura del palazzo civico e del vicino edificio NH Hotel
In altre zone della città sono presenti fonti di inquinamento elettromagnetico quali elettrodotti, antenne, stazioni radio-base, cabine di trasformazione da alta a media a bassa tensione
INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA PER SAPERE
che fine ha fatto l'apparecchio per rilevare le emissioni da antenne che doveva essere utilizzato, previa apposita formazione, dai vigili urbani e fu regalato nel 2000 al Comune da un gestore di telefonia mobile
che fine ha fatto l'apparecchio montato insieme con l'antenna che doveva monitorare 24 ore su 24 le emissioni dalla antenna sul palazzo del Comune
perché questo tipo di monitoraggio non viene effettuato per tutte le fonti di inquinamento elettromagnetico presenti in città o deve essere fatta discriminazione tra varie categorie di lavoratori o tra lavoratori e cittadini residenti nelle prossimità di sorgenti di campi elettromagnetici
se non si è posto il problema che i Dipendenti Comunali al di fuori dell'orario di lavoro possono essere comunque a rischio se vivono vicino ad un'altra fonte di inquinamento elettromagnetico
perché per supplire alla carenze di organico dell'ARPAL, che non permette continui controlli sui punti di emissione dai campi elettromagnetici, non si istituisce una apposita sezione dei vigili urbani che con apposita mansione possano sostituire i tecnici ARPAL
se il Comune ha un regolamento per la disciplina delle antenne
se esiste un piano antenne e a che punto è la sua attuazione
se esiste è stato rispettato in rapporto ai nuovi impianti installati in questi ultimi anni
se sono stati avviati contatti con gestori per eventuale spostamenti delle antenne installate prima del piano comunale e collocabili in aree più idonee