C'è anche l'assessore levantese Luca Del Bello nella "Commissione provinciale per l'utilizzo delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate", l'organismo a cui è stato assegnato il compito di favorire il recupero del grande patrimonio agricolo che negli ultimi decenni ha subito un progressivo abbandono precipitando spesso in quella condizione di degrado che favorisce i fenomeni di dissesto idrogeologico.
"Appena saremo operativi –
preannuncia Del Bello, che è stato nominato da "Anci" e che nell'amministrazione comunale di Levanto ha la delega ai lavori pubblici ed è quindi sempre più spesso a fare i conti con i problemi legati alle frane e agli smottamenti dei terreni – dovremo elaborare un dettagliato censimento delle terre incolte, sia pubbliche e private. Per quanto concerne Levanto, ad esempio, sappiamo già che il patrimonio pubblico in queste condizioni riguarda solamente alcuni boschi. Ma il compito della commissione è appunto quello di supportare il riutilizzo, a fini agricoli, di appezzamenti abbandonati, con il duplice obiettivo di creare nuove occasioni occupazionali, soprattutto rivolte ai giovani, e di ripristinare quelle condizioni di presidio ambientale di cui un territorio così fragile come quello ligure ha urgente necessità e che solo la presenza attiva dell'uomo potrà favorire".
Secondo Del Bello, la commissione dovrà accogliere le istanze di coloro che manifestano la volontà di intraprendere un'attività agricola mettendo nuovamente a coltura terreni inutilizzati, magari individuando essi stessi gli appezzamenti che versano in condizioni di incuria.
Mentre per i giovani si potrebbero aprire interessanti prospettive occupazionali attraverso la costituzione di cooperative: un modo per continuare a vivere nel luogo di nascita attuando quel ricambio generazionale che purtroppo negli ultimi decenni nel settore agricolo è venuto meno ed è stato la causa primaria del degrado di cui soffre oggi il territorio spezzino.